mercoledì 18 settembre 2024

Palermo, Teatro Massimo. Marco Betta o 'della vergogna' : " sono pronto ad accogliere a braccia aperte Beatrice Venezi. E' una musicista seria e preparata" ( da La Repubblica, di Irene Carmina). Nostro commento

 «Non abbandono nulla: porto a termine tutti i progetti, offrendo la mia collaborazione nel rispetto della legge». Non parla certo da ex, Marco Betta. Da domenica non è più il sovrintendente del teatro Massimo — poltrona al momento vacante — ma potrebbe essere riconfermato nel suo vecchio incarico tra una settimana, accanto alla new entry Beatrice Venezi, nel ruolo di direttrice musicale. «Se dovesse arrivare Venezi verrebbe accolta da professionista seria e preparata qual è — dice Betta — Quanto a me, sono sereno ed è con questo spirito che attendo le decisioni che verranno presto prese».

Quanto presto?

«Penso che tra qualche giorno l’intera questione verrà risolta. L’iter burocratico e amministrativo sta facendo il suo corso. Ripeto, sono tranquillo».

Forse perché qualcuno l’ha rassicurata?

«Non ho bisogno di rassicurazioni perché non intravedo problemi: tutte le istituzioni stanno lavorando nel miglior modo possibile, abbiamo predisposto una stagione che era il meglio che potessimo immaginare e realizzare, e il teatro sta andando avanti grazie alla sensibilità e alla coscienza dei suoi lavoratori che, come parti di una grande macchina, hanno dimostrato grande compattezza e un’adesione al lavoro straordinaria nei momenti difficili e profonda umiltà in quelli di gioia».

Beatrice Venezi (foto di Igor Petyx)

Beatrice Venezi (foto di Igor Petyx)

 

Una grande macchina senza un comandante alla guida, però.

«Di fatto il teatro Massimo non è acefalo, perché ci sono il sindaco e il collegio dei revisori. Capitano questi passaggi e, visto quello che è successo, mi pare normale».

Si riferisce al caso Sangiuliano?

«Il ministero avrebbe dovuto nominare il consigliere di indirizzo, ma tutti sappiamo com’è andata. Immagino che il neoministro della Cultura, Alessandro Giuli, sia indaffaratissimo».

E lei intanto attende. Dica la verità, si sente un po’ una pedina della politica?

«No, non mi occupo di queste cose. Sono solo un musicista in cammino».

Cosa l’aspetta lungo il cammino?

«La musica: vivo per la musica e nella musica. Il mio futuro è nel destino della ricerca musicale».

E forse anche al teatro Massimo. Ci spera?

«È il teatro della mia città e io amo la mia città, il mio pubblico, i lavoratori. E amo, e ho sempre amato sin da quando ero un giovane musicista, il teatro Massimo».

Quindi la risposta è sì.

«Dico solo che per me il lavoro è un atto di responsabilità civile e morale nei confronti dei miei lavoratori, del pubblico, della città e del sindaco che con grande amore segue i percorsi del teatro. L’ambizione è quella di lavorare per il meglio. E come musicista cerco di dare il massimo ogni secondo e di rimanere sempre me stesso».

Del resto, è indiscutibile che il teatro goda di ottima salute: nessun buco di bilancio e conti sempre in attivo.

«Ne siamo felici: quella di avere bilanci positivi è una tradizione del teatro».

Tra gli abbonati, però, aleggia il malcontento per questa situazione di incertezza.

«Questo mi dispiace molto, ma vorrei

dire a tutti gli abbonati di stare tranquilli perché tutti noi siamo di passaggio, ma il teatro è un grande canto d’amore che prosegue il suo corso».

C’è anche chi non vede di buon occhio il possibile arrivo della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi.

«Il teatro ha una sua identità ben definita, e tutti noi musicisti siamo a servizio di questa identità e la rispecchiamo».

Sarebbe quindi contento di accoglierla?

«La stimo, è una professionista seria che studia le partiture e che ha consacrato la sua vita alla musica. E il teatro Massimo è la casa della musica: è un luogo di accoglienza e non certo di estromissione».


                                                         *****

 Ormai è chiaro. Marco Betta sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo, spera una riconferma nell'incarico, ma sa che per ottenerla deve mandare giù l'amaro calice' (che tanto 'amaro' non sembra, stando alle sue parole) dell'arrivo di Beatrice Venezi come direttrice musicale ( lui dice così, ma sa che deve correggersi eventualmente: direttore). 

Coloro i quali, alcuni di essi, che devono votare la sua riconferma hanno evidentemente messo come precondizione l'accettazione da parte di Betta di avere ( chiamare, secondo le regole) al suo fianco Beatrice Venezi, la direttrice d'orchestra italiana più contestata, per la sua scarsa professionalità, non certo per la sua calorosa e convinta appartenenza alla Destra di Giorgia Meloni,  come Lei va dicendo, che per noi almeno è un elemento 'negativo' in più.

 Betta, addirittura,  si spinge ad affermare che 'l'accoglierà a braccia aperte, perchè la stima in quanto professionista seria che studia le partiture e ha consacrato la sua vita alla musica'. Betta senza vergogna. 

 Se questo è il prezzo da pagare per la riconferma, Betta è pronto a pagarlo, anzi a pagarlo con entusiasmo e convintamente. Fottendosene di mezza Italia musicale che ne contesta capacità mestiere e meriti. Una fine così miserabile di Betta in tutta sincerità, non ce la auguravamo.

 C'è solo da sperare, per il bene dell'Orchestra del Teatro palermitano, che la direttrice, pur proposta, rifiuti,  perchè non vuole un incarico fisso a causa dei suoi impegni in giro per il mondo. Noi firmeremmo subito  anche per l'aumento vorticoso dei suoi impegni in giro per il mondo.

 Attendiamo che si manifesti il servilismo verso Meloni anche di Giuli che sosterrà Beatrice Venezi, come aveva dato ad intendere Sangiuliano (e anche Schifani nei giorni tumultuosi della sua presenza  nella stagione dell'Orchestra Sinfonica Siciliana), e il  suo rifiuto, come ha dichiarato neanche ventiquattrore fa. Operazione costruita a tavolino per avallare ancora un volta che la direttrice, da oltre dieci anni in carriera, i suoi successi (?) se li è meritati, senza l'aiutino della politica. (Pietro Acquafredda)

Nessun commento:

Posta un commento