domenica 30 giugno 2024

Spoleto. Il Festival dei Due Mondi ( da Il Messaggero, di Simona Antonucci). Non è più quello di una volta. Praticamente ignorato dalla stampa, parte in sordina

 


L’opera “Ariadne auf Naxos” diretta da Iván Fischer

Il canto della principessa di Creta e l’hip hop del danzatore Kerkouche, i Mormorii letterari di Isabelle Adjani, le parole di denuncia di Davide Enia, i riti della sacerdotessa Baubò, dea dell’Oscenità, gli squilli e i colori della marching band Gruppo Sbandieratori e Musici Città di Foligno. Suoni di arte e di festa accendono Spoleto, dove questa sera s’inaugura la 67esima edizione del Festival dei Due Mondi. Ad aprire la rassegna che andrà avanti fino al 14 luglio con più di 60 spettacoli tra opera, musica, danza e teatro, performance e installazioni coinvolgendo 600 artista da 20 Paesi, l’opera “Ariadne auf Naxos” diretta da Iván Fischer. Mehdi Kerkouche inaugura la sezione danza, e ancora, Isabelle Adjani per la prima volta a Spoleto, Davide Enia con il suo “Autoritratto”. Torna Jeanne Candel per il teatro musicale con “Baùbo”. E poi mostre, concerti di mezzogiorno e incontri con gli artisti.

L’OPERA

Alle ore 20, al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, Iván Fischer propone un nuovo progetto artistico con la sua Budapest Festival Orchestra, in residenza al Spoleto, dedicato al capolavoro di Richard Strauss “Ariadne auf Naxos”. Fischer (che in scena dirige da sdraiato, ballando, tra musicisti “mascherati”, scava nelle origini dell’opera per restituire uno spettacolo che unisce la suite dal “Bourgeois gentilhomme”, presentata con una azione coreografica, all’opera su libretto di von Hofmannsthal, di cui cura anche la regia con Chiara D’Anna.

CONCERTI DI MEZZOGIORNO

Musica anche all’Auditorium della Stella, dove sabato 29 giugno alle ore 12 inizia la rassegna dei concerti di mezzogiorno, che per tre settimane guida il pubblico alla scoperta del rapporto tra il mito e la musica: per i primi due concerti i musicisti della Budapest Festival Orchestra eseguono musica di Händel, Cimarosa e Stravinskij. Teatro musicale ispirato al mito di Baùbo con la regista francese Jeanne Candel ((29–30 giugno ore 17 e ore 18,30, San Simone). Nel suo mondo onirico prende forma una nuova creazione: la vecchia sacerdotessa del mito greco e “dea dell’oscenità” che restituì il sorriso a Demetra, generando il ciclo delle stagioni. Alle ore 21 in Sala Pegasus i musicisti tedeschi dell’Ensemble Garage – affiancati da colleghi provenienti da Taiwan, Vietnam, Paesi Bassi e Italia – interpretano il nuovo lavoro del compositore Baldwin Giang in un concerto presentato in collaborazione con Mahler & LeWitt Studios, American Academy in Rome e Fondazione Carla Fendi.

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