mercoledì 26 giugno 2024

Roma. Affronto ceciliano a Beethoven : 9 sinfonie in quattro serate, 2 per sera, e in una anche 3

 18 – 27 giugno ore 20.30

SALA SANTA CECILIA

Le 9 Sinfonie di Beethoven

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Daniele Gatti

18 giugno
Sinfonia n. 1, n. 4 e n. 5

20 giugno
Sinfonia n. 2 e n. 3 “Eroica”

25 giugno
Sinfonia n. 6 “Pastorale” e n. 7

27 giugno
Sinfonia n. 8 e n. 9 “Corale”

soprano Sara Blanch
contralto Eleonora Filipponi
tenore Bernard Richter
basso Jordan Shanahan


Termina questa sera l'esecuzione delle Nove Sinfonie di Beethoven, STIPATE in 4 concerti, con la direzione di Daniele Gatti. Per Beethoven ed il suo monumento sinfonico è come un affronto dissacrante.

 Per consentire alle attuali convenzioni concertistiche che consigliano di 'non tirarla troppo per le lunghe', la storica Accademia di Santa  Cecilia, ha chiesto a Daniele Gatti - che, naturalmente ha acconsentito, non opponendo resistenza alcuna in nome della musica e del rispetto che le si deve per la sacralità di certi suoi monumenti, di stipare addirittura 3 sinfonie in una sola serata - più vergognoso delle classiche 'margaritas ante porcos, con rispetto parlando del pubblico - e di mettere per la serata conclusiva, stasera, l'Ottava prima della Nona. Ci risulta che non era ancora mai accaduto che la Nona fosse preceduta, nella medesima serata, da un'altra sinfonia di Beethoven.

 E' semplicemente vergognoso.

 Si dirà che Daniele Gatti e Santa Cecilia non sono i primi a compiere un simile misfatto. Un quarto di secolo fa lo fece, sempre a Santa Cecilia, Claudio Abbado, ancora convalescente, con i Berliner, e in passato più volte l'ha fatto anche Maazel che addirittura- come anche si fece al San Carlo, in concomitanza delle Universiadi a Napoli qualche stagione fa, le Sinfonie furono eseguite nel corso di una sola giornata. 

 Tanta leggerezza e superficialità anche da parte di Daniele Gatti emerge anche nella intervista che ieri Paolo Scotti gli ha fatto per Il Giornale, che si termina con il 'desiderio' di sedere a tavola con il grande musicista, magari davanti ad un boccale di birra. Gatti, meglio no, chissà cosa ti direbbe Beethoven!

 Troppi, oggi, sembrano essersi bevuti il cervello!

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