lunedì 2 gennaio 2023

All'indomani di un evento tv per tutti è stato sempre e comunque un grande successo. Accade anche al Concerto di Capodanno dalla Fenice. Peccato che gli spettatori calano

Il Teatro La Fenice ha così commentato gli ascolti del Concerto di Capodanno 2023 trasmesso ieri in diretta da Rai 1:

"È stato ancora un grandissimo successo e una fortissima emozione per milioni di italiani: il Concerto di Capodanno 2023 in Fenice con Daniel Harding alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, insieme ai solisti Federica Lombardi e Freddie De Tommaso, ha incantato il pubblico che ha gremito la sala della Fenice e gli spettatori che da casa hanno seguito la diretta su Rai1. In particolare, l’evento televisivo ha raggiunto il 26,4 % di share e 3.283.000 spettatori"

L'anno scorso, Capodanno 2022, ancora un successo, ovvio,  con 3.657.000 spettatori, ma con uno share inferiore di 3 punti: 23,50%.

Non per un raffronto, ma come semplice dato, il Concerto di Capodanno da Vienna che dal Capodanno 2004 viene trasmesso da Rai 2, subito dopo quello veneziano, quindi dalle 13,30 in poi, si è attestato più o meno stabilmente, come  il dato del 2023, su uno share del 17,00% con 2.217.000 spettatori.

 (Vale la pena, infine, ricordare che il Concerto di Capodanno da Vienna, negli anni in cui quelle veneziano non c'era ancora, non ha mai raggiunto il numero di spettatori di quello veneziano, neanche i 4.000.000, che è il punto più basso del Concerto veneziano nei primi 10 anni. Questo per gli incosolabili vedovi viennesi, ai quali consiglierei di guardarsi il concerto di ieri, una noia ed una routine impressionanti).

Balla con me di Roberto Bolle, la sera su Rai 1 ha avuto uno share del 17,90 con 2.798.000 spettatori. L'anno scorso aveva raggiunto  3.579.000  spettatori, con uno share pari a 18,20%.

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Quando si leggono simili dati, e soprattutto le reazioni e i commenti relativi, sembra di trovarsi all'indomani di una consultazione elettorale in Italia, quando tutti vincono e nessuno perde, a dispetto dei numeri che qualcosa vorranno pur dire. Perchè anche quando di vittorie di Pirro si tratta, si trovano mille modi per sostenere che comunque una vittoria c'è stata.

 I lettori non addentro ai misteri dell'Auditel, come lo siamo anche noi, non si raccapezzeranno leggendo di share e spettatori tv, che in molti casi sembrano contraddittori. Si chiederanno come mai da un anno all'altro, pur restando, come spesso accade, identico uno share il numero di spettatori cambia moltissimo. La risposta è semplice: la platea televisiva cambia di giorno in giorno e di anno in anno, ed è su di essa ce che si misura lo share e i telespettatori. Se a parità di share, gli spettatori  calano o aumentano, da un anno all'altro - se ci soffermiamo sui 'Concerti di Capodanno' - vuol dire che la platea televisiva,  cioè coloro i quali sono davanti alla tv in quella fascia oraria, sono numericamente cresciuti o diminuiti  da un anno all'altro.

Per i Concerti di Capodanno  (il discorso vale anche per il Concerto di Natale da Assisi, o per Balla con me di Roberto Bolle) non si può ignorare che si tratta pur sempre di bei risultati, fuori di dubbio.

 E neppure che il pubblico televisivo, quello delle tv generaliste si va sempre più restringendo, per effetto dei social e di tutto quello che già sappiamo.

Nonostante tutto ciò, noi  siamo convinti - perchè ne abbiamo avuto le prove nei tanti anni in cui di questi concerti ci siamo occupati, come consulenti in vario modo - che i flussi di pubblico non dipendono quasi mai dalla qualità del concerto, che pochissimi sanno valutare, bensì dalla notorietà degli interpreti (ma non tantissimo) e principalmente dalla confezione del programma, dalla sua struttura e successione dei vari brani.

 Lo abbiamo scritto tante volte, a proposito del Concerto di Capodanno da  Venezia, inventato -  serve ripeterlo, per non dimenticare - da Anna Elena Averardi e da me curato nella formulazione del programma, nei primi 10 anni. Quando ebbi una parte considerevole nella formulazione del programma, gli spettatori si sono sempre mantenuti ben oltre i 4.000.000, raggiungendo anche i 4.700.000 ( la prima o seconda  edizione ). Dopo quegli anni, nei quali regolarmente dovevo combattere contro Ortombina per il programma, quando cioè ha avuto lui in toto la responsabilità del Concerto, le oscillazioni di pubblico tendenti al basso si sono fatte più sensibili, arrivando a  poco sopra i 3.000.000, come quest'anno. 

La ragione, ne sono convinto, sta nella formulazione del programma e nella successione dei brani. Mi spiego ancora una volta. Il Concerto di Capodanno è un concerto assai particolare. Viene trasmesso in un giorno di festa  e ad un'ora inconsueta, e perciò la sua principale caratteristica che è la popolarità deve essere considerata. Le mire di chi vuol farlo diventare una lezione pratica di musicologia vanno subito stroncate. Se si dimentica questo, gli spettatori calano. 

Vuol dire che il programma deve essere  popolarissimo e la successione dei brani deve seguire una logica che avevo perfezionato, ma che Ortombina per chissà quali ragioni  faticava ad accettare. La logica è questa: cambiare atmosfera da un brano all'altro, alternare orchestra, coro e solisti, insomma varietà; puntare poi su brani in buona parte leggeri - il 1 gennaio è un giorno di festa, ecco perchè la scelta di commemorare con un Requiem Papa Ratzinger all'inizio del concerto di quest'anno è stata assurda ed ha penalizzato gli ascolti - in un crescendo di proposte note e popolari, tutte di breve durata; e se si vuole fare una eccezione subito dopo occorre mettere un brano ancora più popolare. Fino al finale con i due popolarissimi pezzi d'obbligo (anche quella scelta, azzeccatissima, fu mia) ai quali Ortombina per dimostrare che lui c'è,  dal 2019 ne ha aggiunto un terzo, inutile, anche perchè non così popolare come gli altri due scelti appositamente per questo.

 Non assecondando queste tecniche, l'oscillazione degli spettatori si è fatta sensibile, arrivando a perdere rispetto alle prime 10 edizioni, ogni anno una fetta di pubblico. E ora siamo, salvo rarissime eccezioni, dipendenti sempre dal programma, ad una media di oltre 1.000.000 di spettatori in meno rispetto ai primi 10 anni.

 Su questo c'è poco da discutere. 

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