lunedì 3 dicembre 2018

La ministra Grillo,quella dell'obbligo flessibile per i vaccini, manda a casa gli scienziati dell'Istituto Superiore di Sanità. Che altro devono fare questi cialtroni per essere rimandati a lavorare e magari anche a studiare, prima di candidarsi al governo del paese?

Il ministero della Salute ha revocata la nomina dei componenti non di diritto del Consiglio superiore di sanità (Css), organo tecnico-consultivo del ministero della Salute. La decisione è stata presa dal ministro Giulia Grillo, con la pubblicazione di un decreto di revoca in data odierna. Il ministero, si apprende, ha inviato una lettera con la revoca delle nomine.
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La presidente uscente del Css, nominato nel dicembre 2017 e che sarebbe dovuto restare in carica per tre anni, è Roberta Siliquini. Restano in carica solo i membri delle istituzioni (ministero, Aifa, Istituto Superiore della Sanità) che hanno un posto legato al loro incarico. Fra i trenta membri del Consiglio revocati oggi dalla Grillo figurano nomi illustri, dai genetisti Dallapiccola e Novelli al farmacologo Garattini, dal ginecologo Scambia all’oncologo Napoleone Ferrara.
La sorpresa
Roberta Siliquini su Twitter ha colto l’occasione «per ribadire il mio sincero ringraziamento a straordinari colleghi ed eccellenti scienziati che si sono prestati con dedizione, rigore, competenza e indipendenza scientifica al servizio del Paese», sottolineando però la sua sorpresa per la comunicazione ministeriale giunta senza alcun preavviso.
Organo di consulenza
L'attuale Consiglio Superiore di Sanità si è insediato il 20 dicembre del 2017, dopo la nomina da parte dell'allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin. È il massimo organo di consulenza tecnico scientifico del ministro della Salute, al quale il ministro si rivolge, oltre che nei casi espressamente stabiliti dalla legge, in tutti gli altri in cui vi è da dirimere questioni o problematiche di valenza tecnico scientifica prima dell'adozione di atti legislativi, regolamentari o amministrativi. Il Consiglio superiore di Sanità è composto da trenta membri di nomina, in carica per tre anni e individuati in base alle loro altissime competenze nelle discipline in cui si articola la sanità pubblica italiana, oltre a ventisei membri di diritto.
«Visto l'alto spessore dei membri che compongono il Consiglio superiore di sanità non vedo alcuna ragione scientifica alla base della decisione del ministro della Salute Giulia Grillo di revocare la nomina dei componenti non di diritto dell'organismo» spiega all'Ansa la presidente uscente del Css, Roberta Siliquini. «Siamo stati colti alla sprovvista ed avvertiti della revoca delle nomine solo oggi attraverso una lettera. il ministro Grillo, in questi mesi - ha sottolineato Siliquini - non ci ha mai convocato.
È ovviamente nelle prerogative del ministro decidere una revoca delle nomine, ma non ne comprendo la ragione visto che ad oggi il Css non ha neanche avuto modo di farsi conoscere né di incontrare il ministro Grillo. Non c'è dunque alcuna ragione scientifica per tali revoche». Di altro parere è Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma: «La ministra ha fatto qualcosa che è nelle sue facoltà , lo comprendo e non mi stupisce: vorrà costruire una sua squadra e trascorso qualche mese, teniamo conto che nel frattempo ha avuto una gravidanza, ha potuto fare le sue scelte. È vero che non abbiamo mai incontrato la ministra, ma abbiamo incontrato vari sottosegretari».

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