Nel suo ambito il XXXII Festival internazionale Città di Bergamo è primo in Italia. Ed è fra i più importanti e conosciuti in Europa. In trentadue edizioni la creatura di Vecchia Bergamo e Fabio Galessi ha raggiunto primati impensabili.
Bergamo è capitale italiana dell’organo, non solo, come già gli esperti affermavano alla fine degli anni ’50 (Renato Lunelli nel 1958), per la quantità e ricchezza di strumenti a canne sul territorio. Se la cosiddetta (epiteto deprecabile) «musica classica» è in crisi, quella organistica a Bergamo mostra una vitalità e uno slancio verso nuovi orizzonti che non sarebbe male considerare a fondo, compreso l’indubbio riscontro di pubblico.
Lo ha detto anche il neo assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Sergio Gandi, che ha sottolineato «di essere in particolare colpito dalle varietà di carattere organizzativo del festival, ad esempio lo streaming in concerto, un unicum, con molteplici evidenti vantaggi». Per inciso, sono oltre 59mila – da quando si è cominciato (quattro anni fa, a causa del Covid) – le visualizzazioni della kermesse di Bergamo in tutto il mondo. «Dal 2022 con la collaborazione dello IOOF, festival on line internazionale di Monaco, le dirette Facebook hanno realizzato una rete ancor più duttile: siamo nel Gotha dei grandi festival» ha annunciato il direttore artistico Galessi, non senza un velo di più che giustificato orgoglio e in piena sintonia con il presidente Maurizio Maggioni.
Il programma
Sei gli appuntamenti in programma dal 20 settembre al 25 ottobre. È difficile, ma se si volesse trovare un concerto clou potremmo indicarlo nel quarto, l’11 ottobre (tutti gli appuntamenti iniziano alle 21, sempre ad ingresso libero), nella Chiesa di Sant’Alessandro della Croce. Protagonista l’austriaco Franz Danksagmüller, uno fra i più originali improvvisatori-compositori, docente alla London Royal Academy, (istituzione fra le più prestigiose al mondo). Danksagmüller è noto per le sue performance estemporanee ampiamente basate su suoni elettronici. Quindi l’elettronica sarà abbinata alla voce storica del magnifico Serassi 1860 di Pignolo. «Su nostra proposta - ha spiegato Galessi -, visto l’anniversario Pucciniano, la prima parte della performance utilizzerà famose melodie del musicista toscano, seguita da improvvisazioni su temi dati dal pubblico».
Venerdì 20 settembre in Cattedrale apre il cartellone l’ungherese László Fassang, titolare della cattedra d’improvvisazione al Conservatorio di Parigi, già a Bergamo quale vincitore di concorso nel 2003 (e protagonista, insieme a Zuzana Ferjenčíková, del film promozionale girato in Cattedrale nel 2022 proprio per l’International on-line Organ Festival di Monaco di Baviera).
Sull’organo sinfonico Corna a quattro tastiere, Fassang si presenta con un approccio nuovo, una «compilation» di pezzi eseguiti senza soluzione di continuità, da Bach a Vierne, che il pubblico potrà conoscere solo la sera stessa: «Rappresenta per il maestro il “meglio” di quattro periodi storici diversi» ha sottolineato il direttore artistico. Fassang inoltre dedicherà la serata alla memoria di Kalevi Kiviniemi, organista finlandese improvvisamente scomparso la scorsa primavera, e che avrebbe dovuto inaugurare questa edizione. Improvviserà sul suo nome (con la conversione lettere-suoni tedesca) oltre che su temi del pubblico.
Il secondo concerto, venerdì 27 settembre alle Grazie, come di consueto è quello dedicato a un vincitore di concorso internazionale, da St. Albans (Uk) a Chartes (Fra) e Haarlem (Hol). Tra i due ex aequo di St. Albans la scelta è stata per Samuel Gaskin, giovane statunitense di origini asiatiche, già promettente compositore. «Un musicista dalla personalità multicolore e multidisciplinare, con incursioni anche nel jazz di Oscar Peterson, con improvvisazioni e autori mai ascoltati nella nostra città come Morel e Robin» ha detto Galessi.
Tappa con la musica antica venerdì 4 ottobre (due concerti, alle 18 e alle 21) nella chiesetta della Beata Vergine del Giglio: sul più antico organo della città, un portativo secentesco, ci sarà l’olandese Pieter van Dijk, «pezzo da novanta nell’esecuzione “informata” del repertorio antico». Due giorni dopo, Pieter van Dijk inaugurerà ufficialmente la 2ª Rassegna Organistica Internazionale «Città di Brescia» sul magnifico organo Meiarini-Antegnati della chiesa di Santa Maria del Carmine. La sinergia Bergamo Brescia (sul modello del Festival Pianistico) prosegue attivamente dopo l’anno della Capitale della Cultura. «Dopo l’entusiasmante successo ottenuto dalla ricca programmazione progettata per la Capitale Italiana della Cultura 2023 - ha spiegato Galessi - quest’anno il Festival Organistico “Città di Bergamo” torna alla sua veste tradizionale. Mantiene tuttavia la collaborazione e la sinergia con il proprio partner bresciano, l’associazione Amici della Chiesa del Carmine, che lo scorso anno ha potuto avviare una rassegna di alta qualità parallela alla nostra, la Rassegna Organistica Internazionale “Città di Brescia”. Ciascuna manifestazione proseguirà ora con le proprie risorse economiche e la propria direzione artistica, mantenendo il fortunato sottotitolo utilizzato per la Capitale: “Bergamo-Brescia, Città degli Organi”».
Venerdì 18 ottobre, in Basilica di Santa Maria Maggiore, in Città Alta, protagonista Martin Schmeding, titolare di cattedra alla prestigiosa Hochschule di Lipsia. Tra i docenti più apprezzati in Europa, si dedica a Franz Schmidt, un autore che merita (nel 150° anniversario) di essere proposto al grande pubblico. Schmidt è stato strategico negli sviluppi del linguaggio musicale novecentesco, sinfonico e strumentale, non solo organistico. In programma anche trascrizioni di Beethoven, Bruckner, Mahler.
Finale spettacolo ancora in Cattedrale, venerdì 25 ottobre, con l’istrionico duo francese formato da Olivier Vernet, titolare della Cattedrale di Montecarlo, e Cédric Meckler: un sodalizio musicale che gira il mondo con le personali trascrizioni «a quattro mani» di celebri brani orchestrali. Oltre a opere di J. S. Bach e del figlio Johann Christian il duo proporrà lo scoppiettante poema «L’Apprendista Stregone» di Dukas e il «Bolero» di Ravel.
Tanti i plausi da partner istituzionali e sponsor. Lo hanno attestato, tra gli altri, Corrado Benigni, presidente della Commissione Cultura della Fondazione Mia, Maria Paola Esposito, Segretario Generale della Camera di Commercio di Bergamo, Simona Bonaldi, vice presidente della Fondazione della Comunità Bergamasca, e Romina Russo, consigliere delegato alla Cultura della Provincia di Bergamo.
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