Fin a tre ore fa la vulgata di Sansone-Salvini era che non poteva dettar legge in Europa quelli che avevano perso le elezioni, a scapito dei vincitori nelle urne e cioè tutti i partiti della destra da quella moderata all'estrema. E così convinto Sansone-Salvini che avrebbero contato che si era alleato con la destra estrema europea, creando qualche problema alla Meloni che da quella destra ha mantenuto le distanze, pur non potendo rompere essendo Salvini suo alleato, oltretutto vice premier e ministro del suo governo.
Poi è accaduto che ha cominciato a spirare un nuovo vento, prima sulla Gran Bretagna, dove la vittoria si dava, alla viglia, ai Laburisti, ma non nella misura schiacciante che poi ha assunto.
Quello stesso vento, al ballottaggio francese, ha investito anche la nazione dei nostri cugini, dove la destra, impensabilmente, ha preso uno schiaffo così forte da averla tramortita: dunque due delle grandi nazioni d'Europa hanno sbarrato la strada alla Destra estrema, ritenuta ovviamente alla prova dei fatti pericolosa.
Adesso Sansone-Salvini non potrà più cantare la stessa canzone che ha urlato in queste ultime settimane. Che farà? E la Meloni può dormire sonni tranquilli avendo un alleato di governo non più tanto affidabile ma indispensabile per Lei per governare?
Macron in Francia avrà problemi per formare il nuovo esecutivo, ma Meloni in Italia li avrà per tenerlo ancora insieme, il suo.
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