sabato 13 marzo 2021

Riccardi Muti: tutti lo cercano, tutti lo vogliono, e lui acconsente. In estate anche l'Arena di verona, mentre gira alla larga dal San Carlo, dall'Opera di Roma, e dalla Scala ( da Il Messaggero, di Simona Antonucci)

 Il Maestro Riccardo Muti dopo 41 anni torna in Arena e dirige il 19 giugno l’orchestra della Fondazione veronese per l’Aida, in forma di concerto, che celebra il 150esimo anniversario della prima rappresentazione del capolavoro di Verdi al Cairo. Un evento per dare il via a un cartellone che, nonostante le restrizioni e un piano vaccinale ancora a rilento, conferma tutti titoli annullati nella scorsa stagione. 

 

5 TITOLI D'OPERA

All’Arena di Verona, quest’estate, torna Muti e torna l’opera: Cavalleria Rusticana e Pagliacci, Nabucco, La Traviata, Turandot e ovviamente Aida. Cinque nuovi allestimenti più leggeri e meno architettonici rispetto alla tradizione, ma più tecnologici, che vedranno l’utilizzo di spettacolari e innovative video proiezioni, adatte a vestire l’imponente cornice: le regie di Zeffirelli e di Gabriele Muccino (che avrebbe dovuto firmare Cavalleria Rusticana e Pagliacci), non proponibili fino a quando sono in vigore le norme sul distanziamento, saranno sostituite da spettacoli ideati da una sorta di collettivo artistico, formato dai reparti produttivi della Fondazione.

 

Speranza Scappucci

In calendario anche il Requiem di Verdi (dirige Speranza Scappucci al suo debutto in Arena), Domingo Opera Night, Roberto Bolle and Friends, Jonas Kaufmann Gala Event e IX Sinfonia di Beethoven. Una rassegna che si concluderà il 4 settembre dopo 42 serate per 3.200/3.500 spettatori a sera. «Dopo un anno esatto dal primo lockdown, la situazione è ancora molto grave», spiega il sindaco di Verona, e presidente della Fondazione, Federico Sboarina, «Mancano certezze sul futuro. Come l’anno scorso però, se pur con difficoltà ancora maggiori frutto di un anno di crisi, siamo pronti a ripartire nuovamente. E riproponiamo il festival 2020 che era stato programmato prima della pandemia». 

 

Il sovrintendente Gasdia

«Platone scriveva che la musica ha un divino potere», aggiunge la sovrintendente Cecilia Gasdia, «e parafrasando Dante direi che entreremo in Arena a riveder le stelle. Il nostro è il teatro all’aperto più grande al mondo ed è da qui che dobbiamo ripartire». A guidare la rinascita la bacchetta di Muti («è stato lui a lanciarmi sul palco del Maggio, che emozione scritturarlo qui», aggiunge Gasdia) che dirigerà due serate di Aida (19 e 22 giugno) con il soprano Sonya Yoncheva che debutta nel ruolo del titolo, Francesco Meli come Radamès, Anita Rachvelishvili sarà Amneris e Riccardo Zanellato canterà Ramfis. 

 

Le stelle

Lungo l’elenco delle stelle: oltre a Riccardo Muti, Roberto Alagna, Marcelo Álvarez, Roberto Aronica, Anna Maria Chiuri, Jorge de León, Plácido Domingo, Amartuvshin Enkhbat, Yusif Eyvazov, Aida Garifullina, Alberto Gazale, Vittorio Grigolo, Saioa Hernández, Maida Hundeling, Ruth Iniesta, Murat Karahan, Jonas Kaufmann, Aleksandra Kurzak, Ambrogio Maestri, Angela Meade, Francesco Meli, Chris Merritt, Anna Netrebko, Lisette Oropesa, Ailyn Pérez, Michele Pertusi, George Petean, Olesya Petrova, Simone Piazzola, Saimir Pirgu, Anna Pirozzi, Anita Rachvelishvili, Marina Rebeka, Katia Ricciarelli, Luca Salsi, Ekaterina Semenchuk, Valeria Sepe, María José Siri, Rafał Siwek, Carlo Ventre, Sonya Yoncheva, Elena Zilio… 

 

Coppie d'arte e di vita

Si confermano quindi le grandi coppie d’arte e di vita, da Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, che tornano insieme per tre recite di Turandot, e Roberto Alagna con Aleksandra Kurzak insieme in una rarissima esibizione in entrambi i ruoli di Cavalleria rusticana e Pagliacci. Da segnalare l’atteso debutto di Jonas Kaufmann e i graditi ritorni delle star Plácido Domingo e Roberto Bolle, veri e propri beniamini del Festival lirico. Atteso anche il ritorno sul palcoscenico areniano di Katia Ricciarelli nel ruolo di Mamma Lucia della Cavalleria rusticana. 

 

Non ci sarà più il palco centrale come nel “mini festival” 2020 che si era tenuto nei fine settimana con un limite massimo di 3000 spettatori e si tornerà alla formula tradizionale. Il palco sarà dunque nella sua posizione originaria e le nuove tecnologie dialogheranno con la tradizione degli iconici allestimenti che da oltre cento anni hanno reso l’opera in Arena unica in tutto il mondo. 

50mila biglietti

 Già venduti 50mila biglietti, mentre 30mila sono i voucher della scorsa edizione: «Contiamo di ospitare almeno 3.200 persone a recita», conclude il sindaco, «che rientrano nel 25 per cento annunciato dal dpcm. Ma speriamo che entro l’estate la pandemia rallenti il suo corso. Abbiamo già contatti con Paesi come l’Inghilettra o la Russia dove il piano vaccinale procede velocemente e speriamo, quindi, che oltre al nostro pubblico, tornino anche i nostri fan stranieri». Gasdia ringrazia gli sponsor (Unicredit, Calzedonia e Volkswagen) «ci sostengono e credono nel nostro progetto di rinascita» e saluta gli ospiti accompagnando al pianoforte il baritono Simone Piazzola in alcune arie del Don Carlo riportando il suono nel cuore dell’Arena, vuota e spettacolare. 

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