martedì 9 marzo 2021

Vaccino Sputnik in Brianza, dalla Adienne

 La sede ufficiale è a Lugano, ma lo stabilimento, quello dal quale usciranno milioni di fiale con dentro lo Sputnik V, è nel cuore della Brianza, a Caponago, poco a est di Monza. Una grande fabbrica moderna a forma di L, che affaccia quasi sull’autostrada A4. Da tempo all’avanguardia nella realizzazione di prodotti medici e farmaceutici di altissimo livello. Abbiamo chiesto al presidente Antonio Di Naro se era possibile visitare l’interno, i laboratori dove tra qualche mese saranno preparati i contenitori pieni di vaccino. «Purtroppo non se ne parla. Gli ambienti sono sterili e controllatissimi», ha risposto senza celare la soddisfazione per l’accordo raggiunto con il Fondo statale russo.

 

Adienne, dalle iniziali del suo presidente e fondatore, è un gruppo biofarmaceutico integrato specializzato nella ricerca e realizzazione di prodotti biologici ad alta tecnologia, in buona parte nel campo della lotta ai tumori e alle leucemie. Oltre che a medicinali veri e propri, lavora a dispositivi da lei brevettati ed unici al mondo che sono in grado di garantire l’incolumità degli operatori sanitari durante la ricostituzione di farmaci liofilizzati tossici. Realizza il Phelinum che si usa per mielomi, linfomi e carcinomi e la Tepadina, che si adopera nei trapianti in pazienti con malattie ematologiche. Naturalmente iniziare anche a mettere a punto le dosi dello Sputnik non è cosa che si possa fare da un giorno all’altro, come ha precisato Di Naro al Corriere. «Le medicine non sono caramelle», ha detto con tono ironico per far comprendere la situazione a un profano.

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