giovedì 16 marzo 2023

Cutaia, appena insediatosi al Teatro del Maggio Fiorentino, ha dichiarato...

 Il Commissario straordinario, Onofrio Cutaia, ha dichiarato:

“Il Maggio è un bene prezioso per la Città, per il nostro Paese e naturalmente a livello internazionale. Ho l’incarico dal Ministro della Cultura per svolgere un ruolo e cercherò di farlo nella maniera più seria possibile: cercherò prima di tutto il bene del Teatro. 
La mia priorità attuale è quella di risolvere l’emergenza che coinvolge i lavoratori di questo straordinario Teatro e le loro esigenze;
per i lavoratori e i loro stipendi ho già in mente un percorso che è assolutamente consono all’ordinamento e alle leggi e sono convinto che la situazione si potrà sbloccare quasi subito. 
Immediatamente dopo affronterò il progetto culturale e lavorerò sulla nuova linea editoriale di cui il Maggio ha molto bisogno: un progetto sostenibile ma che permetta anche di sognare con ambizione basandosi sulla storia importantissima di questa istituzione alla quale non si deve rinunciare, un’Istituzione che vanta un’Orchestra e un Coro straordinari; storia e maestranze che sono un vero tesoro. Mi baserò su questo sia per il presente sia guardando avanti verso il futuro. Tutto quello che potremo fare sarà fatto con la piena disponibilità di tutti.”

                                        *****

Risposta al Commissario.
 Intanto, ha dichiarato, farà tutto il possibile per pagare gli stipendi. Con  quali soldi, domandiamo? Con quelli che il Comune aveva messo  a disposizione per gli stipendi che, quindi, potevano essere pagati anche prima del suo arrivo.
 Preoccupa di più il suo intendo di mettere mano alla 'nuova' linea editoriale del Maggio, di cui ha tanto bisogno.
 Nei giorni scorsi Gatti, direttore musicale, ha già anticipato che, se il ministero e il commissario intendono stravolgere la programmazione, rivolgendosi esclusivamente al repertorio popolare, come se fosse garanzia di teatro pieno e casse pure, forse lui prende la via dell'esilio volontario come fece quattro anni fa Fabio Luisi.
Stupisce il bisogno del teatro di ripensare la linea editoriale. Questo a Cutaia lo ha suggerito Sangiuliano?
 E qui ritorna un ulteriore atto di accusa nei confronti di Nardella oltre che di Pereira. Quando è stato presentato il programma di quali fondi ambedue hanno fatto conto. Di quelli certi oppure di quelli presunti per buona parte?
 Se fosse stato un buon amministratore Pereira, e Nardella un altrettanto buon controllore,  non avrebbero dovuto far conto di soldi che non si sapeva se sarebbero arrivati. Il buco nelle spese correnti deriva da questo. E Chiarot, che certamente non ha lo spessore culturale, nè il fare impresariale e neppure il profilo mondano di Pereira, ma che i conti sa farli, spendeva solo ciò che sicuramente sarebbe arrivato nelle casse, il di più lo sperava  ma non ci faceva conto fino a quando non lo vedeva in cassa. Pereira, invece, no, e per questo  a metà stagione non  ha avuto più neanche i soldi per pagare gli stipendi. E' ciò che nella sua recente intervista Fabio Luisi rimprovera a Nardella, dicendosi sicuro che questo dissesto finanziario nelle spese correnti, non sarebbe stato possibile con Chiarot, che negli anni in cui ha guidato il Maggio ha chiuso il bilancio in pareggio. E naturalmente la colpa è di Pereira ma anche, di pari responsabilità, di NARDELLA. LO VOLETE CAPIRE?
                                                  (Pietro Acquafredda)

Nessun commento:

Posta un commento