lunedì 6 febbraio 2023

Zelensky a Sanremo. La Rai è riuscita nella singolare impresa di essere ridicolizzata - ha commentato Pier Ferdinando Casini ( da La Stampa)

 ...A seguito della singolare decisione di leggere a Sanremo un messaggio di Zelensky, ma di non accettare un suo video messaggio, la Rai è riuscita nella singolare impresa di essere ridicolizzata anche dalla portavoce del ministero degli Affari esteri russo» ha commentato il senatore Pier Ferdinando Casini. «Credo che Biagio Agnes si rivolti nella tomba a pensare a come si sia ridotta la tv pubblica e per l'ignavia che ne caratterizza ogni decisione» ha aggiunto.

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Il Festival di Sanremo è conosciuto in Russia ed era seguito specialmente ai tempi dell'Unione Sovietica.

«La decisione di depotenziare la presenza di Zelensky a Sanremo con un messaggio scritto, è un segnale che però non risolve il problema di un intervento politico nel cuore della più importante manifestazione d'intrattenimento italiana. Nessuno avrebbe nulla da ridire se ci fosse un appello alla solidarietà umanitaria al popolo ucraino, ma sappiamo che il presidente Zelensky concentra tutti i suoi interventi pubblici, in video o scritti che siano, nella sollecitazione agli altri Governo ad inviare armi al suo esercito». Questo invece il commento di Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e portavoce del comitato «Fermare la Guerra», che domani parteciperà ad un sit-in davanti alla Rai, a Roma, organizzato dall'associazione Magnitudo.

«E' una pressione politica, un tentativo di condizionale le scelte del nostro Governo e del nostro Parlamento che deve rimanere negli ambiti propri della politica e non sconfinare in contesti che con la politica non dovrebbero avere nulla a che fare. Soprattutto di fronte a sondaggi che dicono con chiarezza che la maggioranza degli italiani sono contrari a questi continui invii di armi e chiedono di utilizzare mezzi più pacifici per fermare il conflitto e salvare il popolo ucraino», conclude.

«La rinuncia a trasmettere il video di Zelensky e sostituirlo con un testo del presidente ucraino letto da Amadeus è una soluzione pilatesca che rivela debolezza e incapacità di decidere e, di fatto, scontenta tutti. Siamo stupiti da questa scelta che, ci auguriamo, non sia dovuta a motivi 'politici' perché, ricordiamolo, in questa guerra c'è un aggressore e c'è un aggredito e l'Italia sostiene la battaglia per la democrazia e la libertà del popolo ucraino. Sul palco di Sanremo si è spesso parlato delle grandi questioni di attualità e riteniamo che questa decisione sia sbagliata e non giovi all'immagine del nostro Paese». E’ stato il commento del capo politico di Noi moderati, Maurizio Lupi.

Il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, si augura invece «che non sia stata la Rai a chiedere un messaggio scritto di Zelensky anziché un video. Sarebbe altrimenti umiliante, ma per il pubblico italiano e per la Rai, non per il leader ucraino a cui va il nostro sostegno».

Non ci sta il Movimento Magnitudo, che ha indetto per domani alle 15,30 un sit in a Viale Mazzini, per protestare contro l'invito al numero uno di Kiev.

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