giovedì 5 settembre 2024

Vaticano. IL Papa non faccia finta di non sapere. Il caso dei due dipendenti dello IOR licenziati perchè si sono sposati, contro il regolamento ( da Il Messaggero, di Franca Giansoldati)

 


Vaticano, dipendenti solidali con Romeo e Giulietta: lo IOR li licenzia solo perché si sono sposati. Il caso ora va al Papa© Ap

Di questo passo, volente o nolente, Papa Francesco sarà costretto ad intervenire su una questione enorme che per forza di cose tira in ballo le leggi fondamentali sulle quali si basa la Chiesa e pure il piccolo stato pontificio: «Può un regolamento interno avere la meglio su un sacramento?» Il caso che ha fatto affiorare questa vistosa anomalia che contrasta il Magistero della famiglia riguarda il nuovo regolamento interno dello IOR che vieta i matrimoni tra dipendenti, pena il loro licenziamento. Nei giorni scorsi i due funzionari - che attualmente lavorano ancora alla banca vaticana - si sono sposati in una chiesa di Fregene nonostante il rischio di essere cacciati. Le nuove regole in vigore  stabiliscono l'incompatibilità assoluta di marito e moglie di lavorare nello stesso posto di lavoro. In pratica uno dei due deve dare le dimissioni, altrimenti scatta il licenziamento per entrambi. 

 

DIRITTO CANONICO

Stamattina il direttivo dell'ADLV, un acronimo che sta per Associazione dipendenti laici vaticani – ha diffuso una breve nota – per solidarizzare con i neo sposini. Tra i lavoratori del piccolo stato pontificio è da tempo che serpeggia un certo malumore per l'incapacità di dialogo che ravvedono nei vertici dei dicasteri. Proprio stavolta. «Abbiamo tentato una mediazione con lo Ior, portato argomentazioni per mettere in luce come la nascita di una nuova famiglia non possa essere messa in pericolo da norme burocratiche, abbiamo anche consultato esperti di diritto canonico, ma non è servito». Lo IOR ha risposto con una «fredda comunicazione che rimanda ad un regolamento che nei fatti ha effetti retroattivi poiché i due dipendenti quando è uscito il nuovo regolamento avevano già fissato data e luogo di nozze». I seicento lavoratori vaticani che aderiscono all'Adlv, un quarto del totale di coloro che sono impiegati nell'amministrazione di Papa Bergoglio, sono tre anni che bussano a tutte le porte per chiedere che venga tenuto conto del diritto, delle regole canoniche, delle leggi in vigore. «Con l'aiuto di tutti continueremo ad agire, ci rafforzeremo come organismo voluto da San Giovanni Paolo II affinchè l'Adlv sia attore nella concertazione in tutti i posti di lavoro». Ior compreso. 

 

REGOLE

Il disagio tra chi lavora in Vaticano è diffuso e da qualche anno si è fatto palpabile e non più contenibile come del resto dimostra la class action intentata da una quarantina di custodi dei musei. Dietro questa situazione c'è però molto altro. Dalla gestione dei settori economico e finanziario della Santa Sede ai tagli al costo del personale passando alle esternalizzazioni e privatizzazioni fino alla poca chiarezza nella gestione delle riforme economiche in Vaticano: troppe criticità con richieste di chiarimento che cadono puntualmente nel vuoto. «Oggi, a fronte dell'investimento di risorse effettuato, quali sono i risultati di questa rivoluzione? Non lo sappiamo di preciso in quanto, da qualche anno, i dati di bilancio che un tempo venivano commentati in conferenza stampa non vengono pubblicati. Non perdiamo la speranza di poter visionare il prossimo bilancio consuntivo 2023», ha lamentato la scorsa settimana l’Adlv sul proprio sito.

OTTOBRE

Intanto Romeo e Giulietta aspettano con ogni probabilità un gesto di benevolenza nei loro confronti da parte del Papa che finora è rimasto in silenzio, benchè ampiamente informato di questo pasticcio. Altrimenti agli inizi di ottobre perderanno il lavoro. I vertici dello Ior, in una lunga nota, hanno cercato di spiegare i motivi che sono alla base di queste norme di fresco conio. «L'Istituto tutela il prevalere dell’interesse pubblico di cui è portatore, in quanto Ente Centrale della Chiesa Cattolica e persona giuridica canonica pubblica. Interesse pubblico che, necessariamente, deve prevalere rispetto agli interessi individuali dei singoli dipendenti», precisando che  queste misure disciplinari «si inseriscono nel processo di modernizzazione dell’Istituto in favore di un’assoluta tutela della riservatezza nei confronti di soggetti esterni all’organizzazione, in linea con le pratiche internazionali adottate dalle istituzioni finanziarie».

Lo Ior ribadisce pure che spetta alla coppia «scegliere liberamente chi dei due interessati intenda mantenere il proprio ruolo, e accettando quindi la possibilità che sia la risorsa con un ruolo di maggior rilievo ad uscire». Insomma, uno dei due funzionari, dovrà dare le dimissioni e cercarsi un altro posto di lavoro.

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