giovedì 12 settembre 2024

Continuano le bufale su Beatrice Venezi ed ora anche sulla 'Nuova Orchestra Scarlatti'

 Il Secolo d'Italia,  organo ufficiale di FdI, corre in aiuto della direttrice 'amica' e fans di Meloni e Sangiuliano, Beatrice Venezi, affermando che non sarebbe stato il ministero a designarla per la direzione del concerto previsto (anche confermato?) fra una decina di giorni a Pompei per il G 7 della cultura, ma l'Orchestra Scarlatti, la gloriosa orchestra napoletana - scrive il quotidiano di FdI. E l'avrebbe scelta perchè la Venezi si è formata con la 'Scarlatti', e perchè ne apprezza la bravura, sulla quale temiamo che l'Orchestra non sia giudice imparziale, attendibile e disinteressata.

Chiariamo le cose anche al quotidiano di FdI che, evidentemente, per la foga di difendere la pupilla del suo segretario premier, straparla senza sapere.

  Il quotidiano non ha ripreso la  'fama internazionale', della direttrice, perchè sapeva di meritarsi i fischi di troppi osservatori ( che non sono solo quelli di Palermo e francesi, ma ormai sparsi in tutta Italia) che l'hanno bocciata per evidente inesperienza, mancata bravura, e mettiamoci anche incompetenza.

 Il quotidiano di FdI  ha insistito, invece, sulla scelta della direttrice operata dall'orchestra e non dal ministero, dalla GLORIOSA Orchestra Scarlatti.

Il secolo d'Italia confonde volutamente la storica Orchestra 'Scarlatti' della Rai di Napoli degli anni gloriosi, con la 'Nuova Scarlatti' nata da quelle ceneri, ma  tanto diversa da quella. I musicisti della 'Nuova Scarlatti' non ce ne vogliano, ma capiranno loro per primi che  quella antica di  Scarlatti era altra cosa. Era, innanzitutto, un'orchestra stabile, aveva al suo interno dei fuoriclasse - alcuni li abbiamo conosciuti- e  noi stessi l'abbiamo ascoltata  spessissimo in tv, ma anche dal vivo, in occasione di un concerto di Nino Rota.

 A proposito del concerto di Pompei, lo abbiamo scritto, il Ministero avrebbe dovuto pensare, se al suo interno avesse avuto gente competente quali non erano nè Sangiuliano nè Mazzi, ad un complesso  dal nome più glorioso e all'altezza della circostanza che vedrà riuniti i ministri di nazioni che musicalmente vantano antica tradizione e tengono tuttora la musica in grande considerazione e che, di conseguenza, conoscono per nome i complessi strumentali sinfonici o da camera che hanno fama internazionale. Che certamente, ne siamo convinti, la 'Nuova Scarlatti' per ora non ha.

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