SALVINI: “SE QALCHE GIUDICE FOSSE DOSSIERATO E INTERCETTATO…”
In ogni caso per Salvini se Toti si dimettesse “sarebbe una resa nei confronti dei liguri” e nel contempo anche di un rapporto fra magistratura e resto del mondo che lo stesso ministro giudica “palesemente sbilanciato”. Poi aggiunge: “Se qualche giudice, se qualche pubblico ministero venisse intercettato e dossierato a casa sua en el suo ufficio per due o tre anni, non so quanti andrebbero a spasso magari sul lungomare della Spezia….”.
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Salvini che è ormai alla 'canna del gas' politicamente parlando, ogni giorno apre bocca per aggravare la sua posizione. Quella politica mentre quella giudiziaria si discute già in altra sede.
A prima vista sembrerebbe ragionevole asserire, convintamente: chi controlla i controllori; cioè a dire che occorre che nessuno resti impunito, se sbaglia, ciascuno deve avere garanzie ma anche controlli. Così argomentando, la catena invocata - una specie di quella notissima intitolata al 'santo dei miracoli'- mai si spezza o si chiude.
E i politici, si potrebbe replicare a Salvini, se dicono e propongono idiozie quando non addirittura leggi e proposte suicide ( per i cittadini) chi li controlla ed eventualmente punisce, se godono della impunità?
Perciò, le leggio per sanzionare evidenti irregolarità od abusi di potere esistono, e i magistrati, in particolare, anche organi di autogoverno.
Lui, Salvini, faccia attenzione piuttosto a non dire scemenze, come va facendo da troppo tempo ormai, ed a pensare, magari una tantum, al bene dei cittadini, al quale ha forse qualche volta penato ed ora non più. Perchè alla 'canna del gas' e le tenta tutte pur di salvarsi la poltrona ed anche il c... che la occupa.( P.A.)
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