venerdì 3 novembre 2023

Temirkanov, uno dei più grandi direttori d'orchestra, è morto a 84 anni (ANSA)

  E' morto oggi a San Pietroburgo Yuri Temirkanov, uno dei massimi direttori d' orchestra. Aveva 84 anni.

Dopo aver debuttato nel 1967 con la Filarmonica di Leningrado, è stato Direttore Artistico e Direttore Principale dell'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, con la quale è rimasto sino alla nomina a Direttore Musicale del Teatro Kirov, oggi teatro Mariinskij, da 1976 al 1988. E' stato direttore Ospite Principale e poi Direttore Principale della Royal Philharmonic Orchestra dal 1992 al 1998); Direttore Ospite Principale della Dresdner Philharmonie dal 1992 al 1997. e dell'Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Danese (1998-2008). Ha avuto l' incarico di direttore musicale dell'Orchestra Sinfonica di Baltimora (2000-2006) e del Teatro Regio di Parma (2010-2012). È salito sul podio delle principali orchestre europee, inclusi i Berliner e Wiener Philharmoniker, Staatskapelle di Dresda, London Philharmonic Orchestra, London Symphony Orchestra, Royal Concertgebouw Orchestra e delle maggiori Orchestre statunitensi. 

Direttore Onorario dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2015 e Accademico Onorario dall'aprile 2007, Temirkanov aveva debuttato sul podio dell'Orchestra e del Coro della fondazione musicale della capitale nel 1979 e con la quale da allora ha mantenuto un rapporto continuativo e artisticamente importante. La sua ultima direzione sul podio dell' orchestra ceciliana risale al giugno del 2017. "La perdita di Yuri Temirkanov è una gravissima ferita - ha detto Michele dall' Ongaro, presidente-sovrintendente dell' Accademia NAzionale - perché il rapporto con il nostro Coro e la nostra Orchestra è stato lungo e intenso e costellato da tappe fondamentali per la costruzione della storia della nostra Istituzione. L'arte di Temirkanov, la sua capacità, la sua intelligenza, il suo modo ineguagliabile di modellare la musica, il suono ricco di storia, di morbidezza e di intelligenza che riusciva ad ottenere dalle nostre compagini rimangono esempi ineguagliati di civiltà musicale e non solo. Lo piangiamo con grandissima tristezza e riconoscenza".

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P.S.

 Coccodrilli a non finire, come d'obbligo, anche se molto simili tutti nel ripercorrere il suo cursus honorum, per la morte di uno dei più grandi direttori del nostro tempo, Yuri Temirkanov. Interprete personalissimo e riconoscibilissimo, soprattutto della musica russa, lo si era ascoltato molte volte in Italia, a Roma come a  Milano ed anche a Parma. Costretto a convivere  con Valery Gergiev, suo acerrimo nemico, anche fisicamente, essendo le due grandi istituzioni musicali di San Pietroburgo, l'una in faccia all'altra, del suo  allievo di un tempo più delle le qualità musicali apprezzava, censurandola con durezza, l' inclinazione imprenditoriale, ed il superattivismo, incoronato dai favori di Putin, zar assoluto della storica metropoli russa. 

 Temirkanov, anche più genuinamente di Gergiev,  russo fino al midollo, stimatissimo ed invitatissimo nel mondo, spesse volte, troppe negli ultimi anni,  e  per ragioni (di salute?) mai chiarite, dava buca dopo aver preso impegni. Noi stessi fummo testimoni di un caso, quando invitato a dirigere alla Fenice, in diretta tv, il Concerto di Capodanno (in una delle prime edizioni, solista Massimo Quarta) diede buca una settimana prima  del concerto, costringendo il teatro a rimediare in  ventiquattrore.

Colpisce anche il fatto che Temirkanov viene nominato direttore 'onorario' di Santa Cecilia nel 2015, da quando, se ricordiamo bene,  lo si è  ascoltato a Roma rarissime altre volte. Una sorte simile a quella di Muti all'Opera di Roma,  nominato direttore onorario a vita, e da quel momento non mette mai più piede nel teatro della Capitale e forse mai più lo metterà.

 Sebbene da tempo non lo si vedesse più sul podio né in Italia né forse altrove, la sua scomparsa, inattesa, non può che rattristarci, anche perchè vecchissimo non era e forse neanche gravemente malato ( P.A.)

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