martedì 11 luglio 2023

Di Beatrice Venezi scrivevamo un anno fa. Vogliamo rileggerlo quel post, nel quale si parlava anche di Placido Domingo per tutt'altre ragioni?

 Lo stesso discorso (smettere cioè di dirigere... ndr) si può fare per la Venezi che, lo ripetiamo per l'ennesima volta, non sa dirigere, mentre nel caso di Domingo, lui il  il mestiere del cantante lo sa fare eccome!

 Anche Lei,  in questi giorni è salita ancora agli onori delle cronache, ma non per imprese professionali, quanto per alcune polemiche relative alle sue convinzioni politiche  pubblicamente manifestate, per le quali  una parlamentare ha osato dire che una vita improntata ai principi sbandierati  della Venezi: 'dio, patria famiglia', sarebbe una noia.

 La cosiddetta 'direttrice' ha risposto che Lei che si ispira a quei principi che la famiglia le ha insegnato,  e non avrebbe voluto essere figlia di quella parlamentare, di cui figlia non è, mentre è figlia di un padre che negli anni è stato anche dirigente nazionale di Forza Nuova, un movimento neofascista,  che Lei si guarda bene dal condannare, perchè, assieme a quei principi, fa parte della sua fede.

 Anche qui la professione esercitata (in periferia, con orchestrine  e con scarsi risultati) dalla Venezi non conta, e di Lei non si parlerebbe mai per ragioni professionali, se non fosse venuto in mente  a qualcuno  di invitarla a Sanremo - un circo canoro! ; se non avesse sbraitato contro le donne che dirigono in 'abiti maschili' che soffocano la loro femminilità, che però non va sottolineata anche con il nome con cui va dicendo ogni giorno di voler essere chiamata: direttore, non direttrice. Ed ancora, se non  avesse diretto ad una convention di Fratelli d'Italia, se non avesse lodato la Meloni - buon sangue, cara Venezi, non mente - se non le avessero, i Fratelli d'Italia, proposto di candidarsi al Parlamento, e non fosse stata nominata direttrice di Taormina Arte in una regione di  forte sapore 'meloniano', e se non apparisse spesso in tv in pubblicità di prodotti per capelli -  e per questo già soprannominata 'bellicapelli'.  

Così il cerchio è completo e si chiude: si parla di Lei molto spesso ma per tutt'altre ragioni che quelle per le quali si iniziò a farlo, e cioè quando la si vide le prime volte dirigere. Lei donna, giovane, belloccia ed elegante (lo sarebbe giù dal podio).   

Non prevedendo,  come poi è accaduto a seguito  delle prove professionali,  che di lei non ci sarebbe stata alcuna ragione di parlarne come direttrice d'orchestra, perchè come direttrice non esiste. Semplicemente. 

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