Continua a sollevare polemiche l’annunciata campagna promozionale per le bellezze artistiche e naturali d’Italia, che porta in tour internazionale la Venere di Botticelli facendola «uscire dal dipinto» per essere declinata in location d’eccezione italiane: prodotta dal ministero del Turismo ed Enit, costerà 9 milioni, gestita dall’agenzia pubblicitaria Armando Testa. A sollevare critiche è ora il video parte della campagna «Open to meraviglia», in cui un gruppo di amici brinda in onore del Bel Paese. L’ambiente raffinato, una bottiglia di vino Cotar sul tavolo, le finestrelle azzurre e le piante rampicanti. Tutto ovviamente lascia pensare che le immagini siano state girate in Italia, con risorse italiane, date le circostanze. Invece le cose non starebbero così. Ieri Massimiliano Milic, della casa di produzione triestina Terroir films, ha segnalato su Facebook che le scene hanno come location una cantina in Slovenia. «Sapete come il ministero del Turismo ha deciso di rilanciare il Made in Italy?», scrive Milic, «con un bel video di riprese stock (immagini scaricabili gratis o a basso costo da apposite piattaforme online, ndr), prevalenti in questo video di una cantina slovena spacciate per immagini dell’Italia».

A incuriosirsi della segnalazione di Milic è stata la giornalista Selvaggia Lucarelli, che poi ne ha scritto sul Fatto quotidiano. Via Facebook, Lucarelli ha quindi ripreso la vicenda, raccontando di aver verificato di come il video in effetti sia recuperabile su Artgrid, piattaforma straniera il cui abbonamento costa 600 euro all’anno. A girare la clip risulta essere il regista olandese Hans Peter Scheep. Dunque, tutto non italiano (compresa la bottiglia Cotar, anch'essa slovena) per una promozione che più italiana non poteva essere. La polemica segue quella già sollevata dalla influencer Chiara Ferragni, la quale ha ricordato come la Venere di Botticelli scelta per la prossima campagna voluta dalla ministra Daniela Santanchè somigli molto a lei, in una foto del 2020, quando aveva accettato, gratuitamente, di prestarsi svelando «il segreto della pizza che rigenera».