lunedì 14 marzo 2022

A Orlando e al Giambrone rimasto a Palermo (mentre il fratello è emigrato a Roma) frega ormai poco del Teatro Massimo e di tutto il resto, sicuri di perdere le prossime elezioni

 Orlando ed il suo fedelissimo vice Giambrone, Fabbio, mai e poi mai avrebbero tolto l'ossigeno, o  lo avrebbero razionato, al teatro Massimo, ad inizio consiliatura, o alla fine, quando erano sicuri della rielezione. E, del resto, se l'avessero fatto si sarebbero dati, come si suol dire, la zappa sui piedi. Ma non l'hanno fatto per dimostrare ai posteri che fino a quando a reggere le sorti comunali c'erano loro tutto filava liscio. Mentre con i nuovi amministratori saranno guai, perché non saranno bravi come loro ( almeno a nascondere criticità amministrative).

 Adesso che le cose stanno per cambiare, il coperchio può essere tolto dalla pentola. L'altro Giambrone, Francesco, è volato a Roma, accolto da Gualtieri, che, materialmente, gli ha tolto le castagne dal fuoco - come dice un altro detto popolare - al sindaco e al suo vice ( che è poi l'altro Giambrone) che alle prossime elezioni vanno a casa;  perchè Orlando non può, per legge, protrarre il suo potere sulla città più a lungo della regina Elisabetta.

 E quindi, gettando a mare - altra similitudine - il povero Marco Betta, messo lì  in sostituzione temporanea del Giambrone,  romano d'adozione, gli tolgono anche l'ossigeno dalle bombole, non importa se va a fondo, tanto il loro fedelissimo Giambrone l'hanno messo in salvo.

 Perciò che fanno?  Negano il contributo al Teatro Massimo, in modo da  minare il terreno del Massimo sul quale il prossimo futuro sindaco dovrà necessariamente incamminarsi. Che sia una vigliaccata bella e buona è fuori di dubbio. 

 Se al Teatro Massimo c'erano problemi, perchè Orlando e il suo fedelissimo Giambrone n.1 non l'hanno detto quando l'altro Giambrone, il n.2, era ancora a Palermo? I bubboni, per quanto  orrendi non scoppiano in poche settimane; hanno sempre un periodo di incubazione, salvo il caso - vedi Palermo - in cui  non vengano fatti scoppiare ad arte, pubblicamente, in poco tempo.

 Il bubbone finanziario del Massimo poteva scoppiare anche prima, ma i due medici al capezzale del Teatro - e qui c'entra anche il Giambrone romano, che di professione avrebbe dovuto fare il medico stante la sua laurea in medicina - l'hanno ricoperto con bende poco trasparenti per occultarne temporaneamente la vista.

 Adesso il prossimo sindaco  non può più ignorarlo, se non vuole che il malato perisca - ovvero: che il teatro sia in default.

 Passi per Betta che comunque appartiene alla parrocchia orlandiano-giambroniana, ma quel bravo direttore musicale del Teatro, Omeir Meir Wellber, che male ha fatto per meritarsi un tale sfregio?

                                              *****

 Grazie Giambrone del buco finanziario che ci hai lasciato!

A Giambrone Il Teatro ha riservato un saluto speciale. Già prima dell’inizio, a luci spente, qualcuno dal pubblico aveva gridato «grazie di tutto sovrintendente!». E li è partito il primo grande applauso nei confronti del sovrintendente. poi il direttore musicale Omer Meir Wellber è salito sul podio e lì ha fatto un discorso commosso di ringraziamento a Francesco: al termine nuova ovazione del pubblico.  Dopo lo spettacolo, quando il pubblico ha lasciato la sala,  da un’americana è calata la scritta «Grazie sovrintendente».




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