mercoledì 2 febbraio 2022

Teatro Regio di Torino. Si fa Bohème per la riapertura dopo i lavori di ristrutturazione, ma del nuovo sovrintendente non v'è ancora traccia

Dopo le ultime elezioni comunali  di primavera, Rosanna Purchia ha lasciato il Teatro Regio, ed è passata al Comune, per occupare la poltrona di Assessora alla cultura. Da allora il Regio è senza sovrintendente. Più volte il sindaco ha promesso come imminente la sua nomina - aveva detto che all'inizio dell'anno l'avremmo avuto - ma ancora non c'è.

 E le notizie che arrivano dal teatro ci parlano a lungo della serata inaugurale, ma sull'assenza protratta fino ad oggi del sovrintendente, neanche un accenno.

 Ne parlano invece i giornali, dove si legge che il candidato n.1 a tale incarico sembra essere, nonostante molti contro, l'attuale direttore generale del teatro che la Purchia si portò da Napoli, e cioè Guido Mulè, commercialista, fratello del più noto Giorgio, giornalista, parlamentare ed ora sottosegretario.

 Del quale si legge che nell'ultimo anno si sarebbe aumentato notevolmente il compenso, sebbene non ancora promosso sovrintendente che avrebbe potuto, nel caso, giustificare tale aumento.

 Se un teatro può restare senza sovrintendente per molti mesi,  agli occhi dei cittadini potrebbe voler significare che la sua presenza è pleonastica ed irrilevante. Ciò che diciamo per Torino, lo abbiamo detto anche per Roma, dove ci sono voluti sei mesi circa perché il nuovo sindaco Gualtieri, trovasse il sostituto di Fuortes passato ad amministrare la Rai.

Ma allora, forse, in qualche altro teatro si potrebbe adottare la soluzione di Venezia, dove La Fenice, dopo l'uscita di Chiarot, è stata affidata a Ortombina, già direttore artistico ed ora anche sovrintendente, il quale si avvale, per la gestione amministrativa, di un direttore generale - e Venezia  non ha un direttore musicale. 

Si potrebbe adottare la soluzione veneziana a Torino. Perchè l'assessora Purchia non decide in tal senso, affidando il teatro interamente a Schwarz, attuale direttore artistico, e lasciando l'amministrazione vera e propria nelle mani del direttore generale Mulé?

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