lunedì 7 giugno 2021

Riccardo Muti, alla reinaugrazione del teatrino settecentesco di Marradi, dice bene:

 "Tornerò - non ci credo, è solo un modo di dire che si ascolta ogni momento ndr - per testimoniare quanto sia importante che i tanti piccoli teatri che stanno nei nostri paesi vengano riaperti, destinati a diventare fari di civiltà per la cittadinanza".

Muti (sulla missione culturale dei nostri teatri lirici): " La loro forza sono le orchestre, i cori, i tecnici, gli amministratori. Non serve scritturare le star dell'ugola che certo fanno andare in brodo di giuggiole i media, ma oggi sono da noi e domai i  qualche altra parte del mondo, senza lasciare un segno tangibile del loro passaggio". 

"Ancor più necessario oggi, dopo due anni di travaglio, è che ogni teatro imbastisca cartelloni tenendo conto della sua storia, della sua identità, in modo da differenziarsi dagli altri e da lasciare eredità solide alle generazioni giovani".

"E' una battaglia che sto conducendo da molti anni. In Italia, oltre alle grandi città e ai grandi teatri, ogni piccolo centro ha un teatro dell'800, del '700 o del '600. Molti di questi sono chiusi. Se vogliamo veramente ripartire con la cultura è il momento di riaprirli, e soprattutto di affidarli ai giovani. Dobbiamo dare ai giovani la possibilità di esprimersi. Lo dice uno che non è più giovane. Ma quando lo ero ho avuto la possibilità di esprimermi. Oggi non è più così".

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Marradi, dove è stato riaperto a seguito di accurato restauro il teatrino settecentesco di 300 posti, voluto dall'Accademia degli Animosi, che per simbolo aveva una mongolfiera, è il paese di Dino Campana.

Il teatro fu costruito nel 1792 su commessa della Accademia degli Animosi, costituita dai rappresentanti delle famiglie gentilizie locali, dall'Impresa Mughini di Como, in stile dorico-toscano sul progetto di un non ben identificato architetto fiorentino, forse lo stesso che progettò il Teatro Niccolini di Firenze.

Dalla costruzione alla festa del "Centenario" (1892) non si hanno notizie di modifiche strutturali del teatro, salvo l'apposizione di una lapide ricordo con i nomi degli Accademici fondatori, tutt'ora visibile nel foyer.

Nei primi anni del '900, per la vetustà dell'edificio ultracentenario gli Accademici ritennero opportuno restaurare e in parte ristrutturare l'edificio che fu dotato di illuminazione elettrica.

Dal 1913 in poi il Teatro svolse normalmente la sua attività fino a quando, nel 1938, l'Accademia degli Animosi si sciolse e il complesso, messo all'asta, fu acquistato dal Dopolavoro Ferroviario.

Durante la guerra i bombardamenti aerei distrussero l'avancorpo e recarono danni alla volta della platea e della sala Mokambo, già sede del "Circolo dei Signori". Tali danni furono riparati alla meglio e il teatro continuò a funzionare fino al 1970 quanto, dopo essere stato acquistato dal Comune di Marradi, fu chiuso per inagibilità.

Dopo il restauro e l'adeguamento funzionale durati 20 anni, il Teatro riaprì con la programmazione di stagioni teatrali che videro la partecipazione di attori di prosa di livello nazionale e manifestazioni varie e nel 1997 fu nuovamente dotato dell'avancorpo con biglietteria e sala guardaroba.

Con determinazione n.365/AA.GG/2015 la gestione del Teatro è stata affidata all'Associazione ''LA COMPAGNIA PER NON PERIR D'INEDIA' - con  sede in Viale della Repubblica n. 3 - 50034  Marradi (Fi), fino al 31.12.2017.

Per info: Compagnia Per Non Perire d'Inedia -  

Presidente Giacomo Billi 

telefono 320.8436341pernonperiredinedia@gmail.com

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