giovedì 3 giugno 2021

Il Fatto Quotidiano sulle nomine Rai. Quando si è in malafede...

  Non che dica il falso. Certo che no. E cioè che Draghi avrebbe rimandato la designazione (nomina) dell'Amministratore delegato che sostituirà Salini a fine giugno od ai primi di luglio. Perché non ha ancora deciso sul nome, da scegliere nella rosa che l'agenzia incaricata gli ha proposto. Ed anche perché, d'accordo con le forze politiche -  le hanno sempre chiamate così, anche nei periodi più bui dell'azione dei partiti  - si deve indicare il nome del presidente che dovrà - finalmente - sostituire Foa, che potrebbe andare a dirigere Il Giornale, al quale gli Angelucci hanno sfilato Sallusti, sempre che non decidano in altor modo, visto che Foa avrebbe, così si dice, avanzato proposte economiche  non ragionevoli.7

 Dunque Il Fatto di Travaglio no faccia finta di pensare- come invece in altri momenti va rimproverando a Draghi- che l'attuale premier possa in un trimestre smontare tutte le logiche, anche quelle perverse della politica italiana, in primis quelle riguardante la Rai, oggetto di appetiti sempre più sconsiderati.

 Ora - e questo lo sa anche Travaglio, che lo fa scrivere al suo redattore- si stanno definendo i palinsesti della prossima stagione, se ne parla da settimane; e proprio questo mese quegli stessi palinsesti più o meno completi verranno presentati ufficialmente ai clienti della pubblicità perchè redigano i loro piani di investimento.

 Quelo della presentazione dei palinsesti è un momento di grande importanza per la gestione Rai, ed era perciò davvero da insensati- e Draghi non lo è certamente, contrariamente a ciò che Travaglio avrebbe voluto per crocifiggerlo un'altra volta - arrivare  alla presentazione con i nuovi dirigenti nuovi, magari non ufficialmente insediati, a presentare palinsesti di cui loro non sanno nulla, non avendoli affatto né stilati né approvati. 

 Dunque se Draghi, anche per non mettersi contro l'intero arco parlamentare, ha rimandato le nomine di qualche settimana, non solo non ha sbagliato, ma ha agito nell'interesse del servizio pubblico radiotelevisivo che, ormai è evidente a tutti, no sta a cuore a Travaglio che è del partito dei 'tanto peggio tanto meglio' per poter ancora lanciare un una  dichiarazione d'amore nei confronti di Conte, sulla cui 'morte' politica transitoria ha scritto di recente un giallo!

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