domenica 2 maggio 2021

Durigon che fa? Sta ancora al suo posto, benchè non sia un volgare millantatore

Salvini, come fa di solito, ha liquidato l'uscita infelicissima di Durigon sui vertici della Finanza, come una spacconata del suo sottosegretario (all'Economia, non lo dimentichiamo. Di un ministero, perciò, in stretto e continuo rapporto con la Finanza!!!). L'ha messa alla stregua delle millanterie di tanti ragazzotti che scommettono su tutto, contando sul fatto che non verranno messi alla prova.

 Ed ha aggiunto che il chiasso creato intorno al suo sottosegretario, a lui fedelissimo, è stato armato ad arte dai suoi ex compagni grillini, per distogliere l'attenzione dalla storia di Ciro Grillo, implicato nel presunto stupro in Sardegna - estate 2019 - sul quale i giudici di Tempio Pausania stanno per chiudere le indagini. 

 Che ha detto di così grave Durigon? Ha detto al suo interlocutore - stando alla dichiarazione captata - che la Lega non temeva l'indagine della Finanza sui soldi della Lega - ben 49 milioni - evaporati come acqua al sole, perchè  quell'alto ufficiale - generale, colonnello? - della Finanza che stava indagando su quei soldi spariti, ce l'aveva messo proprio la Lega. Lui ha detto testualmente: ce l'abbiamo messo noi!

 Salvini ha commentato che la frase di Durigon era da intendere come quella di uno spaccone,  con voglia di scherzare, di uno insomma che come nel fisico, deborda anche nella chiacchiera. Insomma un millantatore da bar sport.

 Si fa presto a dire: ha  voluto scherzare  con qualcuno a cui voleva, con esempio infelicissimo, millantare il potere della Lega, ed anche suo, di dimettere e promuovere generali e colonnelli.

 Noi siamo convinti che Durigon non scherzava  e non millantava affatto,  ma che  manifestava una convinzione, non solo sua, secondo la quale un generale della Finanza messo lì dalla Lega non poteva metterlo in c... proprio alla Lega. Un gergo che non è difficile immaginare si addica  ad un tipo spaccone come  Durigon, e volgare come tanti suoi compagni di partito.

 Ma a noi il caso di Durigon ci ha fatto venire in mente quello di una nostra conoscenza che millanta nel suo curriculum  studi di composizione ed armonia con i migliori musicisti su piazza, quando siamo certi che non saprebbe mettere neanche le mani su uno strumento qualsiasi, figuriamoci capire di composizione ed armonia.

 Ma lui potrà sempre millantare di averli compiuti, fino a quando - che sarà mai - qualcuno non lo metterà alla prova. 

 Ma mentre  quella nostra conoscenza è un millantatore , Durigon  è uno che ha manifestata una convinzione indegna di un politico di una democrazia. E per questo dovrebbe dimettersi. E quella nostra conoscenza? Senza esami e sotto la 'cupola' protettiva farà ancora carriera.


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