venerdì 8 gennaio 2021

Vertice di maggioranza. Tensione sul Recovery Plan ( da Il Sole 24 Ore)

 Non sembra a portata di mano l’accordo politico nella maggioranza sulla bozza di Recovery plan. Nella riunione di Conte e dei ministri Gualtieri e Amendola con i capidelegazione le divergenze con Italia Viva sono riemerse. Con i renziani sulle barricate. In primo luogo la delegazione di Italia Viva ha chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di ricevere il testo completo del Recovery Plan («Quella ricevuta è infatti una sintesi di 13 pagine»). I renziani hanno perciò domandato il testo completo del progetto per verificare punto per punto i dettagli, aggiungendo la necessità di fare in fretta perché «già troppo tempo si è perso».

Ma il dissenso e la tensione tra gli alleati di governo è anche nel merito. A quanto si apprende, il capogruppo di Iv al Senato Davide Faraone ha esordito non solo criticando le bozze ricevute (non abbastanza dettagliate) ma anche rilanciando la richiesta del Mes e del Ponte sullo Stretto. A lui avrebbe replicato con nettezza il ministro Roberto Gualtieri, spiegando che non si poteva presentare al vertice con il Piano di 130 pagine scritto senza prima aver concordato con i partiti le linee strategiche e aver capito se erano d'accordo o no con le modifiche già apportate dal Mef su richiesta dei partiti.

Le critiche di Iv non sono state digerite dalla delegazione Pd che ha stigmatizzato il comportamento di Italia Viva, rea di «mettere paletti su tutti gli aspetti» del Recovery plan, quando invece «i partiti non possono commissariare il Consiglio dei ministri». Per M5S Leu e Pd si registrano ottimi passi avanti sulle linee del Piano, ora bisogna andare avanti in Cdm e poi inviare il piano in Parlamento. Senza perdere più tempo». Poi la stoccata finale: «Mentre Renzi chiede in uno studio televisivo (ospite di Stasera Italia su Rete 4, ndr) di fare presto il suo partito al tavolo di maggioranza chiede il rinvio del Recovery»

Dal canto suo il premier ha convenuto che «il Paese non può permettersi un ritardo sul Recovery plan perché questo comprometterebbe la nostra ripresa e sarebbe imperdonabile rispetto ai cittadini». Ma ha aggiunto che il Recovery «non è lo strumento per definire tutte le questioni poste sui tavoli di confronto della maggioranza. Anche perché vi sono interventi che non possono essere finanziati con il Recovery Fund». Di qui la decisione di convocare nei prossimi giorni un tavolo di confronto «per concordare una lista di priorità per la restante parte della legislatura».

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