mercoledì 9 dicembre 2020

Laura Marzadori. Perchè i colleghi dell'Orchestra della Scala le hanno fatto qualche sgambetto?

" L'orchestra scaligera, diretta da Riccardo Chailly, ha offerto le cose più belle della serata. Ma che dire delle scaramucce di novembre e del triste finale di una guerra fatta al primo violino donna, rea di essere brava (ascoltare per credere), graziosa e con ambizioni (queste sì, maldestre) da influencer?"- ha scritto Piera Anna Franini nel post che abbiamo appena pubblicato. Il primo violino al quale accenna la Franini: donna brava graziosa ed anche influencer è Laura Marzadori che oggi ha 30 anni e che evidentemente deve essersi beccata atteggiamenti ostili da parte degli orchestrali scaligeri, ma dei quali non abbiamo trovato traccia in rete, mentre ci sarebbe interessato capire cosa concretamente le abbiano fatto, detto o fatto capire.

 Ma di Laura Marzadori, che da cinque anni ha vinto il concorso come spalla dell'Orchestra della Scala, vogliamo raccontarvi un episodio, che ha a che fare più con la mania tutta italiana che vuole 'lo straniero' più bravo e da preferire' e che diffida sempre della bravura del 'vicino di casa' contrariamente al detto popolare che vuole 'l'erba del vicino sempre più verde',  che nonostante la sua bravura,  ci sembrò essere vittima.

 Anche questa volta dobbiamo tornare  agli anni, poco più di dieci consecutivi, in cui abbiamo prestato una collaborazione, per incarico Rai, al Concerto di Capodanno da Venezia. Parliamo di quello perchè ha rappresentato - dopo la direzione per un anno solo, 2004, del Festival delle Nazioni di Città di Castello, considerata un'edizione memorabile da tutti - l'unica nostra esperienza in fatto di organizzazione o direzione  musicale, e basta. 

Siamo stati sempre orgogliosi del lavoro che svolgiamo da 40 anni, quello cioè di critico musicale, di cui andiamo fieri e che non desideriamo abbandonare per nessun altro, come purtroppo si osserva fare da taluni che cominciano come critici musicali, ma poi si servono di tale lavoro come trampolino di lancio per occuparsi di organizzazione musicale, senza rinunciare al precedente lavoro. Non si sa mai... Gli esempi cominciano ad essere troppi!

Conosciamo il nome di Laura Marzadori da tempo, da almeno una decina d'anni a questa parte. Avevamo scritto per alcuni giornali all'epoca, di alcuni nostri giovani violinisti, di grande valore, con l'avallo di Salvatore Accardo, che ci aveva fatto i nomi di alcune violiniste che conosceva bene avendole avute in classe di perfezionamento a Cremona, e delle quali pensava un gran bene; dalla Tifu alla Benedetti alla Marzadori. 

 A Venezia solo una volta avevamo fatto invitare un violinista, Massimo Quarta, che consegnò un accattivante Paganini, a Capodanno. Quando venne fuori il nome di questa bravissima violinista, giovane, di cui però ignoravamo la presenza fisica, proponemmo ai dirigenti veneziani di invitarla. Lo facemmo più di una volta,  e tutte le volte fecero orecchie da mercanti. Forse pensarono che essere brava non bastasse e che la giovane età, e l'italianità giocassero a suo sfavore. In Italia non è modo di pensare  così raro.

 Laura Marzadori, della quale abbiamo apprezzato la bella carriera non si merita ancora oggi le ostilità - ma quali? - dei colleghi scaligeri, per il fatto che ha anche una carriera come influencer.    

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