venerdì 2 ottobre 2020

Salvini: rispetto la magistratura, ma davanti al giudice non parlerò. Intanto ha fatto venire a Catania le sue truppe

 Sono tranquillo, penso di avere fatto il mio dovere. Ho totale fiducia nella giustizia italiana. Domani davanti al Gup non parlerò. Abbiamo scritto che abbiamo salvato vite, non si è fatto male nessuno e non si è ferito nessuno e dato l’onore all’Italia, rispettato le leggi e svegliato l’Europa». Lo ha detto Matteo Salvini sul caso Gregoretti prima dell’intervento a Catania. Nella città siciliana domani, sabato, si terrà l’udienza preliminare per il caso dei 113 migranti salvati dalla nave Gregoretti, processo nel quale l’ex ministro è accusato di sequestro di persona. 

 

 Ma al di là di quanto avverrà nel chiuso dell’aula di udienza, il leader leghista ha fatto convergere a Catania tutti i parlamentari del suo partito e rappresentanze ai più alti livelli delle altre formazioni di centrodestra (Meloni per Fratelli d’Italia, Antonio Tajani per Forza Italia). Evidente l’intento di dare risonanza mediatica al caso giudiziario che lo coinvolge (nonostante in tribunale prevedibilmente accadrà poco) e riportare in primo piano il tema dell’immigrazione. 

 

 «Siamo in democrazia, possiamo parlare di turismo e di arte a Catania? Ho piena fiducia nella magistratura» ha proseguito Salvini sulla scelta del capoluogo etneo per la tre giorni della Lega in coincidenza con l’udienza preliminare per il caso Gregoretti. «L’Italia -ha aggiunto - non poteva essere il campo profughi dell’Europa. Era il mio lavoro, non ho torto un capello a nessuno. Durante il mio ministero i morti sono più che dimezzati. Vado tranquillo in Tribunale». 

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