lunedì 14 settembre 2020

Dice un antico proverbio: c'è chi ha la gabbia ma non l'uccello. Ad Amatrice ci sono aule, palestra, mensa banchi...mancano preside, insegnanti e bidelli

C’erano la scuola, i banchi, le aule, le cattedre, il refettorio, la palestra; c’erano lo spazio, l’attesa, l’apprensione, la voglia di ricominciare; ad Amatrice era tutto pronto per le regole anti Covid, eppure niente: l’ististuto “Sergio Marchionne”, che ospita dall’asilo alla maturità, la campanella non l’ha potuta suonare. C’era tutto ma mancavano gli insegnanti, il preside e i bidelli. 

In una città sventrata dal terremoto del 2016 e non ancora ricostruita, la scuola rinata grazie ai 6,5 milioni donati dalla Ferrari mettendo all’asta un bolide rarissimo, LaFerrari - è molto più di un simbolo. Il cratere del sisma è terra di macerie con pochi cantieri avviati. Però c’è la scuola, riaperta in una struttura temporanea fino al taglio del nastro di quella definitiva, a luglio 2019. Ma la burocrazia scolastica s’è l’è divorata: la scuola di montagna in cui studiano 250 bambini e ragazzi di una città che ha un lutto perenne nel cuore resterà chiusa almeno fino a lunedì 21. 

«Abbiamo dovuto sospendere l’attività con un’ordinanza – dice il sindaco, Antonio Fontanella – nella speranza che in questa settimana riescano a nominare i docenti e gli educatori che mancano». E ne mancano parecchi: un insegnante più uno di sostegno per l’infanzia, 5 alle elementari, 10 alle medie divisi equamente tra tempo pieno e parziale, 6 allo scientifico sportivo internazionale, vanto e orgoglio, sotto i monti della Laga, eppure è fermo: mancano pure 5 educatori al convitto, doposcuola. 

Un pianto, insomma. E non è finita. Il dirigente lo hanno nominato ieri mentre esplodeva l’indignazione suscitata da un post dell’ex sindaco, Sergio Pirozzi (FdI): «Mai la scuola di Amatrice non era riuscita ad aprire, è clamoroso tenendo conto che è perfetta ed è stata donata». «I ritardi li abbiamo sempre avuti – replica il sindaco attuale – ma prima del Covid sopperivamo accorpando classi, ora è impossibile. Le lungaggini sono colpa delle procedure scolastiche: i primi docenti in graduatoria scelgono la sede e quelle più scomode da raggiungere restano ultime». 

Il precedente preside, responsabile in tre Comuni diversi, ha rinunciato. La nuova dirigente, Carla Parolari, è in arrivo oggi da Roma. «Lo slittamento non vada oltre il 21. Ora vi sono le condizioni per procedere rapidamente alla nomina degli insegnanti», auspica l’assessore Claudio Di Berardino. Alla buon’ora.

Nessun commento:

Posta un commento