Tra i punti di novità la cancellazione delle multe milionarie alle navi ong, l'allargamento della possibilità di accedere alla protezione umanitaria, la revisione del sistema di accoglienza Siproimi, la possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all'anagrafe comunale. Proprio su questo ultimo punto recentemente si è pronunciata la Corte costituzionale dichiarando irragionevole lo stop dell’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo. Il testo sarà anche sottoposto all'attenzione delle autonomie locali. Non è però previsto che venga approvato subito. In parte perché gli sbarchi sono tornati ad aumentare e in parte per scongiurare contraccolpi sulle elezioni regionali, in consiglio dei ministri se ne occuperà non prima di settembre.
Non è stato un percorso facile quello che ha portato al testo condiviso. Inizialmente le posizioni tra le diverse forze della maggioranza erano divaricate, con Pd, Leu e Iv che spingevano per un forte segnale di discontinuità con i provvedimenti firmati da Salvini che avevano introdotto, tra l'altro, multe fino ad un milione di euro per le navi umanitarie che entravano in acque italiane violando la legge; avevano praticamente cancellato la protezione umanitaria ed eliminato i richiedenti asilo dal sistema si accoglienza promosso con i comuni (l'ex Sprar, diventato Siproimi). I cinquestelle - che all'epoca dei decreti governavano con la Lega - volevano limitarsi ad accogliere i rilievi espressi dal capo dello stato Sergio Mattarella. Dopo il primo incontro, però, la posizione del movimento si è 'ammorbidita' aprendo alle modifiche più sostanziali chieste dagli alleati.
Nel testo trovano spazio l'ampliamento dei permessi speciali a chi rischia di subire "trattamenti inumani e degradanti" nel proprio paese, a chi necessita di cure mediche, a chi proviene da paesi in cui sono avvenute "gravi calamità"; il dimezzamento dei tempi di trattenimento nei cpr (da 180 a 90 giorni); la revisione del sistema di accoglienza Siproimi, limitato da Salvini ai soli rifugiati, prevedendo due livelli (uno di prima assistenza l'altro anche con l'integrazione) e strutture con piccoli numeri gestite da comuni ed allargate ai richiedenti asilo; la convertibilità dei permessi di soggiorno in permessi per motivi di lavoro; l'intervento sulla 'tenuità del fatto' chiesto da Mattarella riguardo le ipotesi di violenze a pubblico ufficiale.
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