mercoledì 1 maggio 2019

IL FATTO QUOTIDIANO: contro il Venezuela del 'chavista' Maduro, complotto mondiale, complice la stampa. Per fortuna che c'è Arlacchi, ma anche Di Battista , oltre IL FATTO

Notizie drammatiche sulla situazione venezuelana,  molte raccolte anche de visu, sono circolate da un anno e passa in tutto il mondo. E le fonti non erano solo nemici di Maduro; e, in ritardo, anche venezuelani famosi nel mondo - che pure noi abbiamo spesso chiamato in causa non avendo prima sentito levarsi la loro voce, pensiamo a Dudamel, ad esempio -  che hanno lanciato l'SOS al mondo intero: aiutate il Venezuela ad uscire dal disastro in cui l'ha fatto sprofondare Maduro, peggiore di Chavez.

Avremmo dovuto supporre in tutti questi mesi, ogni qualvolta  in tv ci venivano mostrati negozi vuoti,  file di disperati per procurarsi generi di prima necessità, ospedali che lanciavano l'allarme per la mancanza di medicinali, avremmo dovuto pensare che quelle dannate televisioni, tutte 'capitalistiche', mostravano sempre e solo quell'unico negozio addobbato appositamente con scaffali vuoti, senza farsi beccare da Maduro che gli avrebbe dato la giusta punizione ( anche se in una galera che, secondo Il fatto,  era una specie di hotel a cinquestelle); quell'unica fila di gente  che si era verificata una sola volta in tanti mesi nel paese, quando per le pessime condizioni meteo una nave cargo non aveva potuto attraccare ai porti venezuelani; e poi le sale operatorie inattive perchè era stata interrotta la fornitura elettrica poi subito ripresa... tutto questo era il segno del complotto anti -Maduro. 

Del resto, non la pensa così anche il governo italiano che, a differenza di una cinquantina di altri Stati, non ha mai preso posizione contro il dittatore venezuelano?

Ancora oggi,  su due giornaloni - come li definiscono quelli della fucina del 'giornalino', Il Fatto - come Repubblica e Corriere, Rampini e Cotroneo riferiscono della sempre più drammatica situazione  generale del Venezuela, resa ancor più drammatica dai fatti degli ultimi giorni: l'invito alla sollevazione popolare lanciata dal presidente ad interim Guaidò, e lo sventato golpe, secondo Maduro. 

Il solo Fatto Quotidiano, a differenza di tutti gli altri, raccoglie e riporta la testimonianza di Pino Arlacchi il quale giura - e 'Arlacchi è uomo d'onore' - che Caracas è una città tranquilla; che l'autoproclamato presidente Guaido con un suo sodale, non sono che esponenti della destra, che hanno poco séguito, e che in Venezuela, sono emissari di Trump, c il quale, non contento delle sanzioni, vuole affamare del tutto il Venezuela, per mangiarselo in un solo boccone, annettendoselo in ragione delle sue immense ricchezze petrolifere; ma dovrà vedersela con quei santuomini  dei russi e cinesi  che danno una mano, disinteressati, ai venezuelani.

 Le dichiarazioni di Arlacchi ci sembrano fare il paio, per la loro evidente cecità ed  incongruente insensatezza, con quelle di un altro eroe, Giulietto Chiesa, passato al nemico, che dopo aver combattuto il capitalismo, s'è buttato nelle braccia di Putin, il filantropo mondiale, campione di democrazia e amico del popolo russo. 


Il quale, Putin, si fa subito sentire:  il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha detto al suo omologo americano Mike Pompeo in una conversazione telefonica che "l'ingerenza Usa negli affari interni del Venezuela" è una violazione del diritto internazionale e lo ha messo in guardia sul fatto che ulteriori passi "aggressivi" di Washington nel Paese latinoamericano comporterebbero "conseguenze gravi". Lo riferiscono le agenzie russe Interfax e Tass. ( ANSA) 

Nessun commento:

Posta un commento