giovedì 8 febbraio 2024

Matteo Renzi: per l'Agricoltura occorre un ministro competente non un cognato incapace ( da La Repubblica, di Stefano Baldolini)

 

++ Lollobrigida: sfiducia Renzi? Vabbè, quando stai messo così +
++ Lollobrigida: sfiducia Renzi? Vabbè, quando stai messo così +

Matteo Renzi interviene sulla protesta dei trattori e attacca a tutto campo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida annunciando una mozione di sfiducia individuale e una petizione: “Per un settore così importante ci vuole un ministro competente, non un cognato incapace”, dice l’ex premier.

"Noi presentiamo la sfiducia a Lollobrigida anche perché ha aumentato le tasse agli agricoltori cui adesso alliscia il pelo". Così Renzi, a Mattino Cinque.

Con una battuta, il leader Iv rivolge un 'suggerimento' alla presidente del Consiglio: "Io prendo sul serio Giorgia Meloni quando dice che vuole fare un governo del merito. Ecco, Giorgia, tuo cognato riportalo a casa, che è contenta anche tua sorella, ed è meglio per tutti questo ricongiungimento familiare...".

Poi l’annuncio della petizione, questa volta nella sua enews: “Sulle tasse agricole finalmente sta emergendo la verità. Il governo Meloni ha reintrodotto una tassa da 248 milioni di euro che devono pagare gli agricoltori. Si chiama Irpef agricola, noi la chiamiamo Lollotax”. Insomma, “il cognato d'Italia dovrebbe spiegare perché lui ha cambiato la legge che avevamo fatto io e Maurizio Martina. Perché? Lollobrigida è ogni giorno più imbarazzante. Abbiamo lanciato una petizione per le sue dimissioni: l'agricoltura italiana ha bisogno di un ministro, non di un cognato. Dai Lollo torna a casa".

Renzi è stato il presidente del Consiglio, che nel settembre del 2015 dal palco dell’Expo di Milano, accompagnato dall’allora ministro delle Politiche agricole Maurizio Martinaannunciò davanti a 30 mila contadini della Coldiretti l’abolizione dell’Imu agricola e l’Irap. “L’influencer fa gli show coi trattori cercando di cavalcare la protesta. Il politico elimina l'Irpef agricola come facemmo col mio governo. Meloni e suo cognato sono influencer, noi siamo politici”, ha twittato l’ex premier qualche giorno fa.

La mossa della Lega

L’esenzione dell’Irpef agricola è stata prorogata fino all’ultima Finanziaria. Ora la questione è sul tavolo della premier, che starebbe valutando se e come reintrodurre in parte lo sgravio cancellato in manovra. Anche per non lasciare campo libero alla Lega, che infatti non manca di far sentire la propria voce.

"Sulla questione dell'Irpef agricola noi ci stiamo lavorando perché noi riteniamo sia stato un errore quello del governo di cancellare l'esenzione per il 2024 – ha detto questa mattina ad Agorà su Rai3 Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera – . Questo è stato fatto nell'ottica di una riforma fiscale che ha abbassato le tasse un po’ a tutti. Abbiamo presentato un emendamento in cui si chiede nel Milleproroghe di prorogare anche nel 2024 l'esenzione. Aspettiamo che il governo ci dia delle risposte".

Calenda non condivide

Intanto chi non condivide (neanche) questa mossa del leader di Italia Viva è Carlo Calenda. "Ricordo che Renzi era contrario alla mozione di sfiducia per la Santanchè perché le mozioni di sfiducia hanno il risultato di blindare i destinatari perché chiaramente il Parlamento li conferma e a quel punto il governo può dire: sono stata confermati, la storia è finita. Quindi è un'arma di distrazione di massa per fare polemica spicciola", afferma il leader di Azione.

Pronta la replica dalle fila di Iv. "Come al solito Calenda ricorda male. Noi abbiamo detto no alla mozione di sfiducia su Santanchè perché era basata su un impianto giustizialista, non perché 'blindava la ministra'. Nel caso di Lollobrigida la critica è politica, non giustizialista". Lo dice la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.

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