venerdì 15 dicembre 2023

Festival Verdi 2024. Programma ( dal Comunicato Ufficio Stampa)

                                           XXIV FESTIVAL VERDI 

             Parma e Busseto, 21 settembre – 21 ottobre 2024

 Inaugurazione con la Verdi Street Parade. Opere: Macbeth in versione francese, La battaglia di Legnano, Un ballo in maschera, in nuovi allestimenti, e Attila in forma di concerto: alle quali si aggiungono la Messa da Requiem e il Gala Verdiano 

La nuova sezione Ramificazioni apre alla musica di Luigi Nono, Arnold Schönberg, Dmítrij Šostakóvič, Claudio Monteverdi ;

La IX edizione di Verdi Off  . 

Le opere prodotte in nuovi allestimenti sono al Teatro Regio di Parma Macbeth in versione francese (26 settembre, 6, 13, 17 ottobre 2024) e La battaglia di Legnano (29 settembre, 4, 20 ottobre 2024) e al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto Un ballo in maschera (27, 28 settembre, 5, 12, 18 ottobre 2024). Al Teatro Girolamo Magnani di Fidenza Attila in forma di concerto (3, 11 ottobre 2024). 

Al Festival Verdi si rinnova e rinsalda la collaborazione del Teatro Regio con La Toscanini, il Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani il Teatro Comunale di Bologna e s’intensifica la collaborazione scientifica con l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani. Giunge alla sua IX edizione Verdi Off, realizzata dal Teatro Regio con il Comune di Parma e con il sostegno dell’Associazione “Parma, io ci sto!”. 

Il Festival, con la Verdi Street Parade insieme alla Verdi SPIP Parade, prosegue con un ricco calendario di appuntamenti, tra concerti, mostre, installazioni, incontri, progetti speciali, coinvolgendo artisti e associazioni del territorio, per stimolare, creare e condividere un’atmosfera festosa che abbracci chi vive e chi visita le terre del Maestro in occasione del Festival Verdi.

 “Potere e Politica: la trama e l’ordito del programma con cui abbiamo intessuto le opere e i concerti del XXIV Festival Verdi- dichiara Luciano Messi, Sovrintendente del Teatro Regio di Parma, attraversando i secoli e i generi musicali dal melodramma ottocentesco alla musica del Novecento sino a quella contemporanea, richiamando ed evocando temi cari al Maestro, che sono stati di ispirazione per molti artisti. 

In questa esplorazione tematica si stringe al Festival Verdi anche Verdi Off, che andrà oltre i confini della tela per abbracciare un pubblico sempre più vasto e ribadire gli impegni assunti con il Manifesto Etico”. 2 “Ancora una volta Verdi Off inaugura il Festival Verdi con la Verdi Street Parade – dichiara Barbara Minghetti, Curatrice di Verdi Off: perché vogliamo uscire per strada e incontrare le persone nei luoghi della vita quotidiana, al lavoro, nelle piazze, per strada, nei parchi, e nei luoghi più sensibili e far vibrare lì, più forti che mai, le emozioni della musica e del teatro di Verdi. Come sempre Verdi Off, affiancherà le grandi produzioni in cartellone con una miriade di iniziative innovative, multidisciplinari e inclusive, per rendere sempre più vivo e contemporaneo il nostro Maestro”. 

Ramificazioni è la nuova sezione di concerti, installazioni, performance, che da Giuseppe Verdi apre alla musica di Luigi Nono, Arnold Schönberg, Dmítrij Šostakóvič, Claudio Monteverdi, interpretati da musicisti e ensemble di assoluto rilievo. 

“Le opere di Giuseppe Verdi non ammettono letture univoche – scrive Alessio Vlad, Consulente artistico del Festival Verdi. Quando le si affrontano, infatti, troppo diversi e vari sono i riferimenti e le prospettive che immediatamente, e spesso sorprendentemente, si scoprono, rendendo impossibile un approccio che possa isolarne i temi e i significati entro parametri consueti o definiti. Tuttavia, nella costruzione di un festival, individuare aspetti specifici può essere utile, purché non si limiti la tematica entro confini che ne possano circoscrivere la comprensione. Verdi, infatti, nelle sue opere ha trattato argomenti universali e comuni a ogni epoca: costruire un percorso che, con libertà e immaginazione, contribuisca a svelare come alcuni di questi argomenti possano aver costituito un riferimento per compositori, e non solo, che a quegli stessi temi hanno rivolto attenzione, così da farli diventare parte importante e caratterizzante della vicenda creativa di ognuno di loro, può diventare interessante riflessione e dare un significato ulteriore alla programmazione. Allora, una volta definiti alcuni temi comuni tra le quattro opere verdiane che formano il nerbo del Festival, li rilanciamo proiettandoli nella storia e moltiplicandoli nei significati e nelle connessioni. Rendendoli poi manifesti tra concerti sinfonici, solistici, da camera che, insieme ad altre manifestazioni non solo arricchiscano la proposta, ma svelino tanti e diversi punti di vista e possibilità di lettura, così da rendere, in un caleidoscopico gioco di specchi, la figura di Verdi sempre più centrale e imprescindibile nella storia e nell’evoluzione della civiltà dell’uomo”. 

“Le opere in programma al XXIV Festival Verdi accendono un faro su un periodo creativo che, nell’ambito della lunghissima parabola artistica verdiana, copre un ventennio straordinariamente fecondo, - scrive Francesco Izzo, Referente scientifico dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, professore ordinario presso la University of Southampton - dalla monumentalità guerriera e giovanile di Attila (1846) allo slancio esplicitamente risorgimentale della Battaglia di Legnano (1849), per arrivare al Verdi sofisticato e internazionale di Un ballo in maschera (1859) e Macbeth (1847, rev. 1865); quest’ultimo è eseguito in francese, come avvenne alla “prima” della revisione parigina. 

Rimane saldo l’impegno a eseguire le opere di Verdi sulla base delle edizioni critiche pubblicate o in preparazione per The Works of Giuseppe Verdi, l’opera omnia del maestro edita congiuntamente da Casa Ricordi e The University of Chicago Press. Come restauri di opere pittoriche o architettoniche, le edizioni critiche sono preparate con criteri rigorosi seguendo i manoscritti autografi di Verdi e altre fonti autentiche, rimuovendo le tracce del tempo, correggendo segni ignorati o travisati da copisti e tipografi, e rettificando gli interventi della censura. E di pari passo con il restauro reso possibile dalle edizioni critiche, il Festival Verdi segue un percorso di lavoro che riporti in luce la ricchezza e la complessità della vocalità verdiana, in passato spesso ritenuta fondamentalmente drammatica ed eroica, e che invece consente, anzi richiede un’infinità di sfumature dinamiche ed espressive, elasticità ritmica, e un uso sapiente di variazioni e cadenze quando previsto dall’autore. In tutto questo c’è sempre molto da scoprire, molto di cui sorprendersi”. 

ABBONAMENTI E BIGLIETTI Calendari e modalità di vendita di abbonamenti, biglietti e nuovi abbonamenti personalizzabili con agevolazioni crescenti in base al numero di opere e concerti acquistati,  rese note il 14 dicembre 2023. INTERNATIONAL FRIENDS OF FESTIVAL VERDI E OPERA EUROPA 


L’immagine esclusiva del Festival è il ritratto di Giuseppe Verdi realizzato a matita da Renato Guttuso negli anni ’60, donato al Teatro Regio di Parma dall’Archivio storico Bocchi e concesso da Fabio Carapezza Guttuso ©Renato Guttuso by SIAE 2023. 

IL MANIFESTO ETICO DEL TEATRO REGIO DI PARMA Il Teatro Regio di Parma insieme al Comune di Parma e all’associazione “Parma, io ci sto!” ha elaborato il Manifesto etico, un progetto di impegno sociale proposto agli artisti del Festival Verdi, di Verdi Off e della Stagione Lirica che vede il Teatro Regio primo in Italia e in Europa nel riconoscere e strutturare, in una proposta ampia e articolata, la necessità di andare oltre la propria missione, particolarmente in questi tempi, per abbracciare i giovani, le comunità più sensibili, fragili e periferiche, per coinvolgerle e farle sentire al centro, nel cuore della vita culturale della città. 

Sottoscrivendo il Manifesto etico, gli artisti (cantanti, registi, scenografi, direttori d’orchestra, coreografi, …) si impegnano a donare il proprio tempo in occasioni di incontro e dialogo facendo sentire la musica, il teatro, l’arte più vicini al cuore di ciascuno. Nelle rsa, negli istituti carcerari, negli ospedali e nelle case di cura, con i bambini, con i ciechi e gli ipovedenti, con le donne vittime di violenza, con i migranti, con coloro che soffrono o che si sono ritrovati improvvisamente ai margini, con le realtà giovanili e di formazione, nelle associazioni culturali e nei gruppi universitari, secondo un calendario di appuntamenti distribuiti durante il periodo che li vede presenti nel nostro territorio. 

 Teatro Regio di Parma strada Garibaldi 16/A, 43121 Parma – Italia Tel. +39 0521 203969 p.maier@teatroregioparma.it stampa@teatroregioparma.it www.teatroregiop

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