mercoledì 13 dicembre 2023

Forza Italia ininfluente: FdI 'pigliatutto' ( da La Repubblica)

 

Mostra dedicata alle opere d'arte recuperate nel mondo dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
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 Più che una riunione di gruppo è stata una seduta di psicanalisi con sfoghi continui sulle cose che non vanno, e sono tante. In casa Forza Italia non si respira una bella aria: schiacciata all’angolo da Giorgia Meloni che controlla tutto, e decide tutto; poco influente in Parlamento; e adesso perfino Matteo Salvini si permette di togliere fondi alla regione di un potente governatore azzurro senza colpo ferire. Così ieri alla riunione di gruppo alla Camera tanti deputati si sono sfogati. Forza Italia sembra sull’orlo di una crisi di nervi alla vigilia di voti importanti in Parlamento come quello della manovra di bilancio: e ultimamente c’è chi ha notato molte assenze in aula nella delegazione forzista. Per la maggioranza, e il governo Meloni, può diventare un problema.

La giornata ad alta tensione tra gli azzurri inizia con il governatore siciliano Renato Schifani che incontra a Roma il segretario Antonio Tajani per comunicargli tutto il suo disappunto sui fondi tolti alla Sicilia per finanziare il Ponte sullo Stretto: «Non siamo stati avvisati», si è lamentato Schifani, dopo aver appreso dell’emendamento del governo, scritto al ministero delle Infrastrutture, che da un lato toglie 2,3 miliardi di euro di copertura per la realizzazione dell’opera dai fondi dello Stato, e dall’altro li recupera in parte con fondi della coesione (Fsc) destinati alla Sicilia e alla Calabria. Per la sola regione guidata da Schifani vengono impegnati 1,3 miliardi: 300 milioni di euro in più rispetto a una prima disponibilità data dalla Regione siciliana sui fondi Fsc. Disponibilità tra l’altro che la giunta Schifani aveva congelato in attesa di chiudere altre partite economiche con Roma. Salvini, appreso del congelamento delle somme, è andato dritto impegnando 1,3 miliardi di euro dai fondi siciliani. Apriti cielo, Schifani ha chiesto l’intervento di Tajani. Per tutta risposta dal ministero di Salvini hanno «confermato» lo stanziamento previsto su fondi Fsc.

Nel primo pomeriggio si è riunito quindi il gruppo parlamentare forzista alla Camera: il convitato di pietra era il segretario Tajani, che ha partecipato pochi minuti via telefono all’incontro. E appena ha riattaccato molti hanno espresso i loro malumori al capogruppo Paolo Barelli, braccio destro del ministro degli Esteri. Deborah Bergamini si è lamentata della gestione della legge di bilancio ormai in mano a Lega e FdI. Il deputato Nazario Pagano si è detto stufo di vedere la Camera trasformata in una succursale del Senato solo perché «FdI non si fida di nessuno». La deputata Erica Mazzetti si è lamentata della mancata approvazione del decreto alluvione da parte del governo, mentre la collega campana Annarita Patriarca si è detta stanca di stare zitta dopo i tagli del governo ai fondi Pnrr destinati al Sud: «Non sappiamo cosa rispondere alle lamentele che arrivano dal territorio». Altri deputati fanno notare lo scarso peso dei ministri azzurri, mostrando un post di Gilberto Pichetto Fratin che annuncia i successi del governo a Dubai alla Cop28: un post con pochi like in due ore. E non è un mistero che ultimamente tra i berlusconiani circoli il nome di Letizia Moratti, alla quale la famiglia del Cavaliere ha aperto le porte del partito, come possibile ministra in un eventuale rimpasto di metà legislatura. Moratti che ha portato in dote un bel gruzzolo e si dice, sempre nei corridoi del partito, che possa sottoscrivere alcune fideiussioni al posto dei figli del fondatore del partito che ne hanno ricevuto in dote per 100 milioni di euro.

Un po’ migliore, ma non molto, il clima al Senato. Il capogruppo Maurizio Gasparri, dopo aver incassato il no della giunta di Palazzo Madama alla consegna a Report dei documenti sulla sua presidenza in una società di sicurezza informatica, ha nominato i nuovi responsabili del gruppo dando un ruolo di peso a Claudio Lotito: sarà il presidente della Lazio il portavoce dei temi più importanti per il partito al Senato. Altra scelta che farà discutere tra gli azzurri.

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