martedì 2 maggio 2023

Ucraina. La guerra non è finita, anzi riprende con più vigore ( da Oggi, settimanale)

 Kiev annuncia di aver pronti 40 mila soldati e 8 brigate per l’attesa controffensiva. Intanto si verifica una nuova esplosione in Crimea e un altro treno deraglia a Bryansk, in Russia. Anche Mosca smentisce la mediazione del Vaticano. E fa sapere di aver ucciso 15 mila militari nemici in un mese. Breton, commissario europeo per il Mercato interno: “Piano Ue per 1 milione di munizioni l’anno.” 

FRONTI DI GUERRA - Il conflitto non conosce soste e le bombe russe colpiscono la regione di Kherson, provocando 7 feriti. Due persone sono state invece uccise da una mina in un campo tra i villaggi di Verbivka e Vovchyi Yar, nella regione di Kharkiv. Le autorità ucraine annunciano la creazione di un registro delle persone scomparse in Crimea e nel Donbass a partire dal 2014, quando si sarebbe persa traccia di “decine di migliaia di persone tra soldati e civili”. Soprattutto, il ministro degli Interni Ihor Klymenko fa sapere che la controffensiva è pronta con 8 brigate: “Le prime brigate d’assalto comprendono in totale fino a 40 mila soldati”. E il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, parlando da Praga, chiede di aumentare la produzione di munizioni per Kiev. Sull’altro fronte, il ministero della Difesa di Mosca, comunica in una nota: “Nell’ultimo giorno, fino a 290 militari ucraini e mercenari stranieri, un carro armato, quattro veicoli corazzati da combattimento, sei veicoli e un obice D-20 sono stati distrutti in questa direzione” ovvero verso il Donetsk. Secondo il ministro Serghei Shoigu, 15 mila sarebbero in tutto i soldati ucraini uccisi. Il Cremlino, riporta l’agenzia di stampa Ria, avrebbe avviato anche una produzione di massa di nuovi tipi di armi. Nel contempo, Vladimir Rogov, membro del consiglio dell’amministrazione regionale di Zaporizhzhia, scrive su Telegram: “Oggi, a partire dalle 15.30 circa, diverse esplosioni sono risuonate nel centro della città di Zaporizhzhia, temporaneamente occupata dal regime di Zelensky. Sono state udite in diverse parti della città”. Una nuova esplosione si è avvertita anche in una ex base di addestramento per le guardie di frontiera vicino al villaggio di Shkolnoye, nei pressi dell’aeroporto di Simferopol, in Crimea. E, per il secondo giorno consecutivo, un treno è deragliato a Bryansk, in Russia, a causa di un ordigno piazzato sui binari. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov smentisce però i dati forniti dagli Stati Uniti, secondo i quali 100 mila militari russi sarebbero morti dall’inizio della guerra: “Cifre a casaccio. Bisogna orientarsi solo sulle cifre che il ministero della Difesa russo pubblica in modo tempestivo”.


IL GIALLO DELLA MEDIAZIONE VATICANA - L’Alto rappresentante Ue Josep Borrell saluta con piacere su Twitter la risoluzione Onu dal titolo “Cooperazione tra le Nazioni Unite e regionali e altre organizzazioni: cooperazione tra Nazioni Unite e Consiglio d’Europa” in cui veniva anche condannata l’aggressione ucraina da parte russa, condanna che avrebbero firmato pure Cina e India. Ma fonti diplomatiche, riportate dal Corriere della Sera, precisano che i due Stati si sono astenuti proprio nel passaggio in cui si fa riferimento “all’aggressione da parte della Federazione Russa contro l’Ucraina” e “contro la Georgia prima di quella”. Mosca rivendica il “successo” della propria presidenza al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ma prende corpo anche un altro giallo: così come l’Ucraina, anche Peskov fa sapere alla Tass di non essere a conoscenza di una missione di pace del Vaticano nel conflitto. Tutto nasce dalle parole di Papa Francesco che, di ritorno dal viaggio in Ungheria, aveva rivelato ai giornalisti che era “in corso una missione segreta per la pace” di cui aveva parlato anche al presidente ungherese, Viktor Orban, e al vescovo ortodosso Hilarion. Ma dopo la smentita di Kiev, arriva ora quella del Cremlino. Infine, Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, annuncia che oggi verrà varato un piano Ue per aumentare le capacità di produzione di munizioni “ad almeno un milione all’anno”.

Nessun commento:

Posta un commento