I volontari in Romagna "Non si può sopportare che a due ore da casa la gente abbia perso tutto"
I volontari in Romagna "Non si può sopportare che a due ore da casa la gente abbia perso tutto"© Fornito da Il Resto del Carlino


Nei colori plumbei di una tragedia dalle proporzioni immani, sotto un cielo livido da cui scende pioggia incessante, tra le crepe nelle strade causate dalla frane, e il fango che tutto sporca e offende, ad offrire sprazzi di luce e di speranza è stata l’incredibile, e per certi versi sorprendente, mobilitazione dei giovani. Quella "meglio gioventù" che salvò Firenze nel 1966, suscitando l’ammirazione di tutto il mondo, oggi come allora parla anche reggiano. Seguendo l’esempio dei meravigliosi "Ragazzi del Po", che nel 2000 contribuirono a evitare che il grande fiume inondasse la bassa nel corso della più grande piena del secolo, Elisa Foroni, suo fratello Paolo, Sara Guandalini e Alessandro Righetti, sono partiti ieri mattina da Rubiera per raggiungere Cesena: armati di stivali, pale, tiracqua e torce d’ordinanza per inserirsi anche in anfratti bui. Avvalendosi del sito VolontariSos, allestito dall’Unione dei Comuni della bassa Romagna per coordinare l’operato dei soccorritori volontari. A trainare il gruppo Elisa Foroni, vulcanica insegnante di yoga rubierese, da anni impegnata nel mondo del volontariato, reduce da una frattura al perone...