lunedì 6 marzo 2023

Harding da ottobre 2024 a Santa Cecilia, per 5 anni 'direttore musicale'

Otto mesi di tempo sono trascorsi da quando erano state annunciate le future nozze fra l'Accademia ed il direttore che avrebbe preso il posto di Pappano, dal prossimo anno 'stabile' a Londra (LSO);  perchè solo oggi quel  matrimonio  fra Daniel Harding e l'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia  si celebra.  A giugno 2022, Harding aveva diretto il concerto di chiusura della stagione di Santa Cecilia, e in quegli stessi giorni il sovrintendente dell'Accademia, che del matrimonio è come l' 'ufficiale  di stato civile' che lo ratifica, aveva annunciato che a breve sarebbe stato comunicato il nome di chi, sostituendo Pappano in un matrimonio durato 20 anni, avrebbe inanellato Santa Cecilia.

 Se poi il Sovrintendente pensa di risolvere il problema dicendo che il matrimonio ufficializzato un anno e mezzo prima di assumere l'incarico (dalla stagione 2004-5) rientra negli standard, e che gli otto mesi intercorsi dall'annuncio alla celebrazione vera e propria di oggi, sta a significare che in un mondo complesso, dove anche la musica è complessa, sono molti gli elementi da considerare e sui quali occorre accordarsi, che occorre tempo... nell'uno come nell'altro caso non dice  alcune cose o non le vuol dire.  

 E cioè che le grandi orchestre, nel cui ristretto numero Santa Cecilia è entrata da tempo, l'annuncio di un cambio di direttore musicale avviene almeno con due o tre anni di anticipo; nel caso di Pappano a Londra, almeno tre anni abbondanti ( annuncio  marzo 2021, inizio incarico ottobre 2024) 

 E, altra cosa non detta,  è che a giugno 2022  se il matrimonio 's'aveva da fare o no' non era ancor stabilito, e perciò se l'Accademia ha atteso otto mesi nonostante le sollecitazioni da più parti ad annunciare il successore di Pappano, sta a dire che c'è voluto del tempo, a partire da giugno, quando saranno state avviate le trattative che hanno portato alla decisone definitiva molto di recente.

 Comunque lasciamoci alle spalle il passato. Harding è arrivato sul palcoscenico della Sala Santa Cecilia dove aveva preso posto il Sovrintendente dopo che questi lo ha chiamato, con un ingresso da primadonna, fra gli appalusi di tutti.

 Abbiamo saputo da Harding che  la prima inaugurazione di stagione, ottobre 2024, avverrà nel nome di Puccini (nel centenario della morte) e di Roma, con Tosca. Come anche che intende portare l'Orchestra in città, fuori dell'auditorium, a cominciare dalle grandi basiliche dove conta di eseguire la Messa da Requiem di Verdi (e prevede esecuzioni regolari di musica sacra nelle chiese e basiliche romane).

 Ha detto poi che lui ha  già un repertorio e che intende proporlo  anche a Santa  Cecilia; al suo repertorio aggiungerà la musica che riterrà interessante per l'orchestra e il pubblico, capace di creare nuovo interesse; e che manterrà, riprendendolo, anche il repertorio dell'orchestra, frutto della sua tradizione, anche se è convinto che l'Orchestra di Santa Cecilia è un'orchestra 'camaleontica' che sa impadronirsi e immedesimarsi  e far suo qualunque repertorio e che ciò che la contraddistingue è la sua 'generosità'. 

 Ha annunciato che nelle prime stagioni metterà in  programma l'intero ciclo sinfonico di Gustav Mahler ed anche un progetto, del quale non poteva ancora rivelare i particolari, di portata 'enorme', 'ambizioso','grandioso', 'senza voler sembrare come Donald Trump', dedicato alla contemporaneità.

 Quel che farà già nella prossima stagione 2023-2024, precedente il suo insediamento, non ha voluto rivelarlo, prima che l'intera stagione venga annunciata. Nella quale, certamente, Harding intensificherà la sua presenza, in una sorta di 'marcia di avvicinamento' all'orchestra, che lui conosce da molti anni, nella quale ha  molti amici, e che il primo incontro avvenne nel 1997, al seguito di Abbado, di cui era assistente a Berlino.

 Il sovrintendente, a difesa di sè stesso, e per motivare le lunga trattativa, ha soggiunto che: orchestre buone  in giro ve ne sono parecchie, come anche buoni di rettori, ma direttori 'fuoriclasse', eccellenti sono rari,  e uno di questi è Harding. Oggi, Harding e Santa Cecilia si meritano vicendevolmente.

Avendo ricevuto un saluto da suoi fans cinesi, durante lo streaming,  Harding ha rivelato che nei prossimi 5 anni andrà in Cina per una decina di giorni ogni stagione, per lavorare in una Accademia di giovani musicisti, alla quale ha dedicato le sue cure nell'ultimo quinquennio Yo-Yo Ma. 

Comunuqe, come già Pappano, Harding nei cinque anni del suo incarico, sarà a Roma per otto settimane   a stagione; in aggiunta il tempo richiesto da eventuali tournée.

 Alla prevista domanda sulla sua professione 'in seconda', quella di pilota di aerei di linea, ha risposto spiegando che " non mi ha certo fatto diventare un musicista migliore, ma un direttore migliore sì. Perchè al direttore che sta sul podio, solitario, e che comanda, fa bene provare a lavorare in una cabina di pilotaggio dove si è parte di un team che deve funzionare nel suo complesso e dove io non comando, come dal podio".

Ha rassicurato tutti che da ottobre 2024 saprà esprimersi in italiano; mentre ora conosce oltre l'inglese, il tedesco e francese, che non è 'poca cosa per un inglese'.

 Infine una notizia che ci piace e che riguarda dall'Ongaro, il sovrintendente. E' stato lui stesso a darla: dal 2025, alla scadenza del suo secondo mandato, lascerà l'Accademia. Noi, per farci felici, vorremmo  essere rassicurati che con lui, lascerà  anche tutto  il team della direzione artistica che è lì da troppi anni. Una ventata di aria nuova farebbe bene anche alla antica Compagnia della musica 'sotto l'invocazione di Santa Cecilia'. 

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