mercoledì 12 maggio 2021

Mario Draghi: avanti con giudizio sulle riaperture, e poi migranti, incidenti sul lavoro, turismo, vaccini ( da Corriere della Sera, di Alessandro Sala)

 L’interrogazione era incentrata sulla crisi del settore del «wedding» e la risposta del premier Mario Draghi è stata modulata di conseguenza: «Sui matrimoni è fondamentale avere pazienza, sulle riaperture l’approccio sarà graduale e le decisioni saranno prese in base all’andamento epidemiologico». Ma il capogruppo di Forza Italia, Roberto Occhiuto, replicando al capo del governo oggi alle prese con il suo primo «question time» alla Camera, è andato ben oltre il tema delle nozze sospese e ha colto l’occasione per rilanciare il pressing aperturista che gli azzurri, con l’appoggio della Lega, hanno avviato proprio in Consiglio dei ministri, con le prese di posizione di Maria Stella Gelmini. Draghi aveva già fatto sapere di non essere intenzionato a concedere, al momento, più di un’ora di estensione dello stop delle attività di aggregazione, e quindi di valutare uno spostamento del coprifuoco alle 23. E lo ha di fatto ribadito nell’aula di Montecitorio, rimandando ogni decisione sull’allentamento delle restrizioni alla cabina di regia già convocata per lunedì a Palazzo Chigi. «Sarà l’occasione per dare maggiori certezze ad un comparto che ha subito danni significativi — ha riconosciuto il presidente del consiglio —. Il governo è attento a conciliare economia e salute e i matrimoni, in quanto luoghi di aggregazione, possono favorire i contagi». Ecco perché «serve un approccio graduale a seconda dell’andamento epidemiologico». «La nostra non è una bandiera ideologica — ha sottolineato Occhiuto nella replica —, ma solo di buon senso. Giusto contrastare gli assembramenti, ma il coprifuoco ha l’effetto contrario, ovvero quello di deprimere l’economia e disincentivare il turismo». Poi l’affondo con l’invito a non sostenere le posizioni «chiusuriste» di alcune componenti della coalizione: «La maggioranza attuale — ha puntualizzato — non è la maggioranza precedente».

 

Turismo e vaccini

Sul tema del turismo Draghi è tornato poco dopo, rispondendo ad una sollecitazione della pd Debora Serracchiani: «Il nostro obiettivo è riaprire al più presto l’Italia al turismo, nostro e straniero» ha detto sottolineando che l’obiettivo è fare ripartire quanto prima il settore nella massima sicurezza. «La prima iniziativa — ha detto — è lo sforzo che il governo fa per il rapido completamento della campagna vaccinale. Tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato con almeno una dose tutti i fragili e gli over 60». Ha poi annunciato l’intenzione di favorire gli ingressi senza quarantena dai Paesi del G7, con particolare riferimento a Stati Uniti, Giappone e Canada, in presenza di una certificazione vaccinale. Draghi ha poi richiamato la necessità di una rimozione dei blocchi all’export che Usa e Gran Bretagna adottano e di aumentare la produzione individuando nuovi siti anche nei Paesi poveri. 

 

Gli incidenti sul lavoro

Rispondendo ad una sollecitazione sugli incidenti sul lavoro, Draghi ha poi espresso cordoglio per la morte di Luana D’Orazio, l’operaia 22enne morta nei giorni scorsi dopo essere stata risucchiata da un orditoio, nell’azienda tessile in cui lavorava. Il capo del governo ha voluto ricordare anche gli altri morti di lavoro degli ultimi giorni, leggendo tutti i loro nomi, e ha annunciato l’assunzione di 1.084 ispettori per i controlli sul rispetto delle regole di sicurezza nei luoghi di lavoro, che andrebbero ad aggiungersi ai circa 4.500 attualmente in servizio. 

 

Il nodo migranti

Draghi ha parlato anche dell’emergenza migratoria, riconoscendo un aumento degli arrivi. «Nessuno deve essere lasciate solo nelle acque territoriali italiane» ha detto il premier richiamando la necessità di rispondere innanzitutto ai principi umanitari. Ha in ogni caso annunciato iniziative per il contenimento della pressione migratoria con specifici accordi con Tunisia e Libia e un maggiore coinvolgimento dell’Ue, a partire dalla redistribuzione e dal ricollocamento nei diversi Paesi europei dei migranti soccorsi in mare. Ha inoltre evidenziato che una «leva necessaria» nelle politiche di contenimento è il «rimpatrio dei migranti che non hanno titolo a rimanere sul nostro territorio in mancanza dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale». 

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