sabato 10 ottobre 2020

A Michele dall'Ongaro, ZERO in organizzazione

 Si leggono da tempo, quasi ogni giorno, nelle rubriche 'lettere'  dei rispettivi 'dorsi' romani dei due maggiori quotidiani italiani, lettere di protesta contro l'Accademia di Santa Cecilia, per le infinite disfunzioni, in questo inizio di stagione,  sia per il rinnovo abbonamenti che per l'acquisto biglietti.

Nei mesi di silenzio della musica, a causa della chiusura delle attività di spettacolo dal vivo in tutto il Paese, l'Accademia aveva ringraziato i cittadini che pur avendo acquistato biglietti e pur vantando spezzoni da abbonamento non usufruiti, non avevano richiesto la restituzione dei soldi. Quegli stessi cittadini che l'Accademia aveva ringraziato per l'attaccamento alla storica istituzione, ora quegli stessi cittadini, proprio l'Accademia tratta a pesci in faccia. 

Ha cominciato con i rinnovi degli abbonamenti, ridimensionati a causa della riduzione drastica di posti in Auditorium: li ha fatti andare a via Vittoria- nel più angusto e vetusto dei botteghini - dove era un funzione un solo sportello e i computer fuori uso. Lunga fila, scuse inaccettabile e costrizione dei fedelissimi a ritornare a via Vittoria il giorno dopo. Le cose  non sono migliorate nei giorni seguenti per la sottoscrizione di nuovi abbonamenti o rinnovo di vecchi. Con le lamentele dei malcapitati e bistrattati cittadini, di quelle che si ascoltano quotidianamente quando si va in un ufficio pubblico come le poste.

E' di oggi l'ennesima lettera che lamenta la disorganizzazione  del botteghino dell'Accademia  al Parco della Musica: file lunghe, senza numero di odine della fila,  un solo sportello.

Il sovrintendente, Michele dall'Ongaro, dovrebbe organizzare  a dovere, con i suoi dipendenti amministrativi, e il suo direttore generale - che è una signora commercialista che va in rappresentanza dell'Accademia in giurie di concorsi musicali, materia che a lei è ovviamente del tutto sconosciuta - la modalità dei rinnovi  degli abbonamenti e la sottoscrizione di nuovi come pure la vendita di biglietti. E se non lo fa, merita ZERO - come suona il titolo di una sua composizione  che si è fatto eseguire ds qualche parte nei giorni scorsi

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