giovedì 12 settembre 2024

I teatri italiani possono tirare un respiro di sollievo. Beatrice Venezi non vuole nessun incarico dirigenziale, perchè impegnata in tutto il mondo

In fondo siamo contenti anzi felici che Beatrice Venezi abbia una carriera 'internazionale' - come la chiama lei e ripetono i suoi sordi sostenitori -  da direttrice d'orchestra. Per questa ragione, ma solo per questa siamo felici - se pensiamo alle troppe voci diffusesi in queste ultime settimane su un suo possibile approdo al Teatro Massimo di Palermo  con un incarico stabile per meriti politici e basta - che lei stia, per molto tempo, lontana dall'Italia e non intenda assumere nel nostro Paese un incarico stabile che limiterebbe la sua carriera  'internazionale' (?). 

 Poi, naturalmente, ci piacerebbe che illustrasse ai suoi denigratori  competenti - troppi ormai, e noi siamo fra questi -  quali istituzioni estere di rilievo internazionale l'hanno finora invitata. 

 Quanto all'Italia, sappiamo già che nei dieci anni e passa di attività, Lei non ha ancora mai diretto nei posti che contano, mancando evidentemente la stima nei suoi confronti.

 Stima 'professionale' s'intende, mentre Lei va dicendo che  la ragione profonda della disistima non è professionale, ma discende delle sue idee politiche, di destra,  perchè meloniana dichiarata e convinta e ricambiata.

 Dimentica però che la sua dichiarata passione meloniana  è recentissima, ha solo poco più di un paio d'anni; e, allora, perchè nei sette otto precedenti la sua carriera è rimasta al palo, svolgendosi in posti periferici e comunque non fra i più qualificati del nostro Paese?

 Ce lo spieghi. Perchè è donna, dirà - ma come mai altre donne hanno fatto carriera? o che è troppo bella e questo va a detrimento della  bravura e crea invidie. Glielo lasciamo credere.

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