mercoledì 10 luglio 2024

Sangiuliano il Robin Hood governativo che toglie ai ricchi per darli a chi non è chiaro.( AGI/ Vista).Nostro commento

  "Tra poco lanceremo un bando della Direzione Cinema: abbiamo tolto qualche soldo ai registi super-ricchi, fissando un tetto per i contributi pubblici ai film finanziati con i soldi dei cittadini italiani, e li abbiamo messi a disposizione delle amministrazioni comunali per costruire o ristrutturare cinema e teatri nei Comuni italiani. Quindi qualche milione di euro in meno per qualche regista già ricco e qualche soldo in più per fare cinema e teatri per i cittadini, soprattutto nei Comuni piccoli e medi". Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, durante un'audizione nella Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.


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  Sangiuliano c'ha la fissa dei ricchi, come se lui appartenesse alla categoria dei poveri, tutti invidiosi. Non è la prima volta che parla di togliere soldi ai registi ricchi, di ridurre il finanziamento a film che vedono solo in tre o quattro gatti nei salotti delle ztl - anche questa è una sua fissa!- e via dicendo.

 Qualche regista di quelli ricchi, diventati tali per decisione del mercato - ci dica  Sangiuliano se il mercato va demonizzato e contrastato - si è già lamentato, facendo notare al ministro che quei registi ricchi ottengono finanziamenti non solo pubblici ( giacché ci stanno anche i produttori privati) e  danno lavoro a centinaia di persone.

 Questa volta ha trovato una scusa per far ingoiare il rospo ai registi 'ricchi'. Il nostro Robin Hood destinerà quei fondi alla nascita di cinema e al restauro e riapertura di teatri nei piccoli centri - dice così, se poi lo farà  non secondo il criterio di premiare i piccoli centri le cui amministrazioni sono di destra è da vedere; del resto lo ha già fatto nei mesi passati alla vigilia delle tornate elettorali e non è detto che non lo faccia anche in futuro.

 Colpisce nell'annuncio di Sangiuliano il tono da 'missionario della cultura', mentre è a tutti noto quanto nel suo giro conti più l'appartenenza dell'effettivo merito, a cominciare dai suoi collaboratori; e, tanto per restare nel settore cinematografico, fino alle prossime nomine di Cinecittà dove approderà  qualcuno che si è fatto le ossa lavorando con la Meloni al tempo del suo ministero per la gioventù. Del resto dove possono pescare gli affidatari se non nei territori dove hanno sempre seminato e raccolto? (Pietro Acquafredda)


P-S- Chi è Manuela Cacciamani, fra breve nel Cda di Cinecittà?

Manuela Cacciamani guida una società di produzione ( One More Pictures srl) che va a gonfie vele, passata dai 3,8 milioni di euro di ricavi del 2022 a 6,8 milioni del 2023 (con un incremento dell’80 % circa in un anno soltanto), beneficiando di contributi pubblici per 2 milioni di euro nel 2023. La sua vicinanza politica alla destra ha radici lontane, avendo contribuito agli spot di campagne elettorali di Giorgia Meloni fin da dieci anni fa (in occasione delle elezioni politiche e  regionali del febbraio 2013) ed avendo collaborato con la attuale Premier quando era Ministro della Gioventù – dal 2008 al 2021, con Silvio Berlusconi premier – producendo tra l’altro nel 2021 uno spot pubblicitario per una campagna a favore delle aziende che intendevano assumere giovani genitori disoccupati (spot prodotto attraverso la Direct 2 Brain srl, partecipata al 50 % dalla One More Pictures srl). 

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