La Fism - Federazione italiana scuole materne cattoliche (che rappresenta 9 mila realtà educative paritarie frequentate da circa 500 mila bambini da 0 a 6 anni) – festeggia i 50 anni con un passaggio importante per la piena parità. Dopo i disperati appelli di due anni fa l'organismo della Cei ha finalmente ottenuto sufficienti risorse strutturali dal governo Meloni: si tratta di 90 milioni per l'anno scolastico 2023-2024, un contributo stabile che era stato chiesto proprio per scongiurare il rischio di chiusura di moltissimi istituti (frequentati da bambini anche non cattolici).
Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara all'inizio di quest'anno ha infatti firmato i due decreti che prevedono, complessivamente, uno stanziamento di oltre 700 milioni di euro a favore di tutte le scuole cattoliche, di cui 113 milioni e 400mila euro da destinare all’accoglienza degli alunni diversamente abili e 90 milioni da assegnare in modo specifico alle scuole dell’infanzia. «Il nostro obiettivo - aveva dichiarato Valditara - è valorizzare tutte le realtà educative che fanno parte del nostro sistema pubblico di istruzione, con particolare attenzione in questo caso all’infanzia e agli alunni diversamente abili. A ogni studente deve essere garantita l’opportunità di costruire il proprio futuro».
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Il 18 maggio prossimo mille e 500 rappresentanti di scuole dell’infanzia arriveranno a Roma per celebrare il 50esimo anniversario al quale parteciperanno oltre al ministro Valditara, il vescovo Giuliodori, responsabile della Cei del settore scolastico oltre a pedagogisti, insegnanti, sacerdoti, volontari. «Prima i bambini: ieri, oggi,domani» è il titolo della manifestazione che si svolgerà nell’Auditorium di via della Conciliazione Fra le tematiche all'ordine del giorno: i nuovi percorsi e le nuove prospettive per i servizi per l’infanzia; il posto delle bambine e dei bambini nelle agende della politica, della Chiesa, della società; i ruoli della famiglia e delle istituzioni; la transizione già in atto verso il Terzo Settore. «Senza dimenticare i problemi dovuti al calo demografico, alle difficoltà economiche a causa di una parità scolastica non ancora pienamente applicata a quasi 25 anni dalla Legge Berlinguer che aveva collocato le scuole paritarie sullo stesso piano di quelle statali in forza del medesimo servizio pubblico offerto al Paese».
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