Il decreto recente di Sangiuliano relativo alla ristrutturazione del suo dicastero, che prevede la creazione di nuovi 'Dipartimenti' ed altri assunti, merita una breve riflessione.
Nel 'PRIVATO' quando si sente questa parola, tutti tremano, perchè solitamente vuol dire tagli all'occupazione, trasferimenti in altra sede, anche estera, riduzione della produzione, insomma niente di buono. E forse sarebbe il caso che al suo posto venisse usata la parola RIDUZIONE e in taluni casi , i più gravi, anche DISTRUZIONE.
Nel 'PUBBLICO' tutt'altra musica. Perchè quella parola non solo è benedetta ma è anche auspicata dai cittadini i quali sanno bene che a quella parola corrispondono nuove assunzioni, allargamenti, anche se riservati a fedeli servitori del politico ( o della parte politica) al potere.
E' quello che ha fatto Sangiuliano che però non è il solo. Nelle passate settimane si è letto di Ristrutturazioni (leggi: Ampliamenti) di interi uffici alle dipendenze dirette dei ministri ( quello dell'Agricoltura del 'cognato' ha da poco la più vasta dotazione di personale. Ed è ovvio che il cognato 'in casa' si mette persone di cui si fida, cioè amici fedelissimi: meritevoli anche? E' secondario, e non indispensabile.
Perchè nel privato una ristrutturazione è temuta e nel pubblico auspicata?
Per la semplice ragione che i politici non pagano di tasca propria, c'è pantalone costretto a rimediare. Che è poi ciò che i politici rimproverano ai magistrati ed anche ai giornalisti, sebbene a questi ultimi tentano ogni volta di mettere il bavaglio quando non di metterli addirittura dietro le sbarre. Dove potrebbero incontrare quei rari politici beccati con le mani nel vasetto della marmellata e perciò indifendibili. Qualche esempio: il Verdini, suocero di Salvini ( sarebbe APPENA il suo quarto o quinto suocero, per la sua alta considerazione della famiglia 'tradizionale') o qualcuno della cricca ligure 'totiana'.
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