mercoledì 6 marzo 2024

Pier Luigi PIzzi sul prossimo Festival puccciniano di Torre del Lago ( da GDM. di Stefano Nardelli)

...A proposito, cosa bolle in pentola per la prossima estate?

Ci sto lavorando da diversi mesi, il programma è fatto e i cast sono chiusi. Mi arrivano buone notizie. I dati delle prevendite sono molto più che incoraggianti.

Come ha concepito il programma?

Il progetto rappresenta la crescita artistica di Puccini, cominciando dalle sue primissime opere: la versione in un atto di Le Willis (e non la successiva i due atti Le Villi), che si presenta con la versione dell’Edgar in quattro atti, con gli stessi tagli che fece Puccini quando rielaborò l'opera riducendola in tre atti. Tagliò brutalmente il quarto atto, dove invece c’è in embrione il grande compositore delle opere future. Seguiranno Manon LescautBohèmeTosca e in chiusura Turandot, nella versione lasciata incompiuta da Puccini.

Curerà lei tutte le regie?

No, impossibile, ma da subito l’ho concepito come un progetto unico con un dispositivo base comune e in aggiunta un elemento peculiare per caratterizzare ogni opera. Io curerò le regie del dittico Les Willis e Edgar, di Tosca, in una diversa visione rispetto a quella di due anni fa, e Turandot, in una nuova produzione. Gli altri due titoli saranno curati da Massimo Gasparon, al mio fianco da trent’anni e l’unico in grado di innestarsi sulla stessa base comune, trovata in perfetto accordo, con sue idee personali. Massimo farà Bohème e Manon, in coproduzione con importanti teatri. Per la prima volta a Torre del Lago ci sarà un LED-Wall, che permette di variare le immagini. Al centro dello spazio scenico una grande piattaforma girevole consente rapidi cambi di scena e una maggiore agilità, indispensabile nel passaggio da uno spettacolo all’altro in sede di programmazione.

Nella sua recente autobiografia Non si può mai stare tranquilli lei racconta del recupero di Villa Grimani nei pressi di Rovigo, che “potrebbe diventare un centro di studi con un orientamento specifico al Teatro e in particolare alla Scenografia, ma anche sede di eventi e manifestazioni culturali.” Solo un’idea o un progetto concreto?

Le Barchesse Grimani di Concadirame sono una scoperta di Massimo, deciso a salvare dalla rovina un importante edificio del sedicesimo secolo firmato da Michele Sammicheli. Con grande pazienza è riuscito ad acquisire tutte le parti nelle mani di diversi proprietari reticenti. A quel punto si sono messe in sicurezza le parti più fatiscenti affidando il restauro del corpo principale a una impresa specializzata nel recupero di ville venete. Ritrovata l’antica dignità, questa nobile fabbrica aspetta una destinazione. Idealmente potrebbe diventare un centro studi di teatro, magari in accordo con qualche università. Ma per questo occorrerebbe intervenire sulle barchesse che potrebbero diventare delle foresterie per studenti, impresa che richiede molte risorse. Per ora nei grandi spazi della villa abbiamo cominciato a raccogliere elementi scenografici di nostri spettacoli, soprattutto sculture, chiedendoli ai vari teatri dov’erano in deposito. Si va dagli altari barocchi della Passione secondo Giovanni di Bach nata alla Fenice, alla scenografia metafisica del recente spettacolo di prosa Pour un oui, ou pour un non di Nathalie Sarraute per Orsini e Branciaroli.  Su questa base si può immaginare una scuola di teatro con particolare riferimento alla scenografia. In prospettiva c’è tutta una serie di idee, di eventi culturali. La volontà c'è e anche la passione. Bisogna anche trovare il tempo.

Ma non si è ancora stufato di fare teatro?

Ma no! Perché dovrei?

Perché dopo quasi 75 anni di attività magari può capitare. Dove trova l’energia per continuare?

Sono convinto per esperienza che l'energia si produce operando. Stare a casa propria aspettando che l'energia creativa piova dal cielo, è inutile attesa. Allora diamoci da fare!

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