sabato 1 giugno 2019

L'esercito si ribella. Non sono segnali da tenere d'occhio? ( LA REPUBBLICA)

"Alla parata non ci sarò, attendo un clima più sereno. Non è tollerabile la gogna mediatica a cui sono stati sottoposti i pensionati. Non ne faccio una questione personale: trovo inaccettabile sentire parlare di pensioni d'oro, quasi incitando all'odio di classe". Lo dice all'Adnkronos il generale Mario Arpino, già Capo di Stato della Difesa, motivando la sua decisione di non partecipare alle celebrazioni del 2 giugno a Roma.

"Sarebbe ipocrita da parte mia - prosegue Arpino - stringere le mani di chi ha tagliato le pensioni. Non è una colpa, ma un merito avere una pensione più alta per chi ha lavorato tutta la vita. Io ho cumulativamente 55 anni di servizio. Non mi sembra che l'atteggiamento di alcuni ministri sia giusto. Penso che l'indecisione di questo governo su tantissimi temi sia molto grave. Le questioni militari, penso ad esempio agli F-35, sono passate completamente in secondo piano".

 "Non parteciperò perché sarebbe ipocrita applaudire i nostri soldati in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e, per certi versi, irreversibile indebolimento delle Forze Armate", ha spiegato invece il generale Dino Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, motivando così le ragioni che lo indurranno a non partecipare alla parata. "Una componente della maggioranza giallo-verde - lamenta il generale - sta portando avanti un atteggiamento ostile nei confronti di una delle poche Istituzioni che funzionano bene in Italia: le Forze Armate".

"Per di più, noi generali in pensione veniamo trattati da malfattori per via della polemica sulle così dette pensioni d'oro - continua Tricarico - addirittura Luigi Di Maio pronunciò la frase 'si debbono vergognare'. Non capisco di cosa dovrei vergognarmi. Ho servito lealmente il mio Paese per 40 anni, rischiando la vita su un aeroplano", conclude il generale.

Anche il generale Camporini non ci sarà: "Il governo sta minando istituzione della difesa". Anche Ignazio La Russa, deputato di Fratelli, non andrà "in segno di protesta verso il ministro Trenta, che pensa di trasformare le forze armate in peace and love".

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