Antonella Giuli, sorella del ministro della Cultura, assunta come addetta stampa dall’ufficio stampa della Camera dei Deputati, continuerebbe a fare attività politica con Fratelli d’Italia. In particolare con l’amica di sempre Arianna Meloni, sorella della premier. Ruota intorno a questo la nuova inchiesta di Report, in onda stasera su Rai 3.
Il ruolo di Antonella Giuli
Il salto di carriera, dopo che per anni si è occupata di comunicazione per FdI, per Antonella Giuli è arrivato lo scorso gennaio. Nuovo incarico e nuovo stipendio di circa 120 mila euro l’anno. «A differenza degli altri dipendenti dell’ufficio stampa, non partecipa ai turni del fine settimana ed è sollevata da tutta una serie di incombenze, come la rassegna stampa», racconta chi lavora alla Camera al giornalista di Report. «Come impiega il tempo libero? Da quello che vedo alla Camera soprattutto in favore del gruppo di Fratelli d’Italia». L’inchiesta della trasmissione raccoglie testimonianze. E tra queste c’è chi dice di aver notato «la presenza stabile di Antonella Giuli» alle principali iniziative politiche di FdI. Lo scorso aprile a Viterbo e ai comizi per gli eventi elettorali. Sempre al seguito di Arianna Meloni.
Un aspetto che già La Stampa aveva raccontato nell’edizione del 25 ottobre. Prima come portavoce di Francesco Lollobrigida, ormai ex compagno di Arianna Meloni, poi come assistente della sorella della premier, Antonella Giuli proseguirebbe nelle mansioni di partito. Nonostante il regolamento non lo consenta. Chi lavora all’ufficio stampa della Camera, infatti, deve «astenersi da ogni attività politica».
L’inchiesta giornalistica
A inizio ottobre, poi, Antonella Giuli era anche stata vista urlare in Transatlantico con il deputato di FdI Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura e non tra i principali ammiratori del ministro Giuli. «Il sospetto è che lei venga alla Camera a lavorare per Fratelli d’Italia», la incalza il giornalista. «Le fugo ogni dubbio, non è così», ribatte Antonella Giuli.
Report, condotto dal giornalista Sigfrido Ranucci, chiamerà in causa il rapporto tra la premier e le associazioni Pro Vita. Le stesse che hanno festeggiato per le dimissioni di Francesco Spano, ex capo di gabinetto del ministro Giuli, chiamato in causa per un presunto caso di conflitto d’interesse. Fratelli d’Italia sposa molte delle battaglie dei movimenti Pro Vita. E a loro ha spalancato anche le porte dei consultori. L’inchiesta torna al 2019, quando l’attuale premier fu una delle ospiti d’onore di un evento organizzato a Mosca dai cattolici integralisti del World Congress of Families.
Il presidente dell’organizzazione è l’americano Brian Brown, mentre il suo vice è il russo Alexey Komov. L’associazione esiste da vent’anni, ma, secondo quanto ricostruito da Report, una nuova spinta le sarebbe arrivata dall’oligarca russo vicino a Putin Konstantin Malofeev. Uno che, intervistato dai giornalisti di Rai 3, «pretende di usare la parola sodomiti» per rivolgersi agli omosessuali. Secondo l’inchiesta, molti finanziamenti alla galassia Pro Vita italiana negli anni scorsi sarebbe arrivata proprio dalla Russia.
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