Geppi Cucciari, con un’ironia tagliente alla Festa del cinema di Roma, parodizza il ministro Alessandro Giuli: il video.
Durante la serata conclusiva della 19esima edizione della Festa del cinema di Roma, Geppi Cucciari ha tenuto il palco con un intervento che ha “preso di mira” il ministro Alessandro Giuli.
La scelta della comica è stata quella di imitare toni e stile del discorso fatto alla Biennale di Venezia, dando vita a un momento ironico. Il video, subito diventato virale, ha diviso l’opinione pubblica.
La satira di Geppi Cucciari sul ministro Giuli: il video
Sul palco, come riportato da Libero Quotidiano, Geppi Cucciari ha iniziato il suo intervento con un tono solenne, cercando di imitare la complessità e la pomposità di un discorso istituzionale.
Con la cartelletta in mano, l’attrice ha esordito: “È gioioso approssimarsi dell’ora del desio, vi sono oltremodo riconoscente, non mi esprimo per celia. Giammai, ritengo il vostro tributo plasticamente propedeutico al soffio vitale che spira or ora alle mie spalle come anelito di simpatia e sincero tripudio. Lo spirito dell’acqua ma soprattutto del vino“.
La battuta ha suscitato inizialmente qualche risata. “Scusate devono avermi dato per errore il discorso di qualcun altro“, ha continuato la comica.
Ha aggiunto poi: “Chiedo scusa agli ospiti internazionali che non hanno capito cosa stessi dicendo, del resto manco io, manco voi. Chiedo scusa alle traduttrici che vorrei vedere cosa hanno pensato e cosa hanno detto soprattutto“.
La reazione al video virale
Se da un lato la satira di Geppi Cucciari ha trovato l’approvazione di chi apprezza una comicità graffiante e diretta. Dall’altro ha attirato una raffica di critiche, soprattutto sui social.
Su X (ex Twitter), molti utenti hanno espresso disappunto per l’intervento, considerandolo una mancanza di rispetto verso le istituzioni. “Ma chi è questa?” ha commentato un utente.
Seguito poi da reazioni altrettanto infuocate: “È proprio una pagliaccia, se vuole emigri non ne sentiremo la mancanza,” e ancora, “Certamente offendere un’Istituzione ora si derubrica a satira“.
Nessun commento:
Posta un commento