MA CHE MUSICA (STONATA) MAESTRO!
Per chi non lo conoscesse stiamo parlando dell'illustre maestro Michele Dall'Ongaro che dal 2000 collabora con la RAI in qualità di dirigente responsabile per la programmazione di RAI RADIO TRE. Il maestro è compositore, musicologo, conduttore televisivo e radiofonico, non ultimo per diversi anni sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Insomma un personaggio stimato e di rilievo nel panorama musicale italiano. Proprio per questi motivi il 20 febbraio del 2015 è stato nominato Presidente e Sovrintendente dell'accademia nazionale di Santa Cecilia, ruolo ambito da molti. Tutta questa competenza e prestigio però crediamo debba essere accompagnata da una sana trasparenza.
E' lecito infatti chiedere alla RAI e all'ufficio del personale le seguenti domande:
La RAI ha concesso un' aspettativa al Maestro Dall'Ongaro per ricoprire la carica di Presidente del Santa Cecilia? Se si, per quanti anni?
Se è in aspettativa allora perché e in quale veste collabora ancora con la RAI? Il programma Petruska in onda su RAI 5 vede il Maestro come conduttore, ci chiediamo se è tutto regolare e se eventuali eccezioni contrattuali prevedano il fatto di collaborare con la RAI pur essendo aspettativa.
Al contrario, se il maestro non fosse in regime di aspettativa, ci chiediamo se sia corretto ricoprire più incarichi e presiedere istituzioni esterne alla RAI, non si rischia di fare tutto e male ma prendere comunque diversi stipendi?
La dirigenza RAI non ritiene dover rendere conto di questa ambigua situazione utilizzando i criteri di trasparenza raccomandati dall'ANAC?
Ci chiediamo inoltre quali incarichi stia ricoprendo il maestro Dall'Ongaro e se questi ruoli non si profilino come palese conflitto di interesse.
In conclusione ci pare difficile immaginare per un comune dipendente RAI chiedere un'aspettativa per poi essere assunto dalla RAI come collaboratore esterno e assumere diversi ruoli contemporaneamente, è l'ennesima nota stonata per la nostra opaca RAI che prova ad essere SERVIZIO PUBBLICO.
Attendiamo fiduciosi delle sensate risposte, almeno per una volta...sono cittadini e dipendenti che ve lo chiedono.
( da IndigneRai, 10 giugno 2016)
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