martedì 10 settembre 2024

8 dicembre. Il Papa a Parigi per la solenne, ma simbolica, riapertura di Notre Dame ( da Il Messaggero, di Franca Giansoldati)

 


Caroline Pigozzi sull'aereo mentre chiede al Papa se andrà a Parigi l'8 dicembre

La solenne (e simbolica) riapertura di Notre Dame, tanto attesa dopo il devastante incendio del 15 aprile 2019 e il lunghissimo restauro che è seguito, sarà celebrata l'8 dicembre prossimo con una messa alla quale è atteso anche Papa Francesco. Nessun annuncio finora è stato fatto ufficialmente dal Vaticano anche se è stato lo stesso pontefice a far capire che non vorrebbe disertare quell'appuntamento carico di significati sia per la Francia e per la Chiesa in Europa. Durante il volo aereo che lo stava portando in Asia, mentre salutava la giornalista e scrittrice francese Caroline Pigozzi, a proposito di questa ipotesi, le ha risposto: «ci stiamo lavorando» poi le ha fatto il segno del pollice alzato. Il tempo a disposizione, ha raccontato Pigozzi, non consentiva di fare altre domande e approfondire la questione. Tuttavia l'ipotesi nell'agenda del pontefice non viene stata scartata. Forse perchè dipenderà da come sarà possibile riuscire a conciliarla con le celebrazioni a Roma dell'8 dicembre, tradizione irrinunciabile a Piazza Mignanelli con le autorità capitoline e del Lazio. Pigozzi su La Tribune ha prospettato una soluzione possibile: un viaggio lampo a Parigi, per la solenne messa a Notre Dame, giusto in tempo di far ritorno in Vaticano e non disertare l'impegno devozionale romano, previsto sotto la grande colonna marmorea fatta erigere da Pio IX con la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione. 

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RICOSTRUZIONE

La ricostruzione della basilica parigina a seguito dell'incendio ha richiesto enormi interventi, oltre che un fiume di denaro. Il tetto e la guglia della cattedrale, entrambi realizzati in legno di quercia, erano andati completamente distrutti, la volta interna gravemente danneggiata e perdute varie opere d’arte e antiche reliquie religiose. L’imponente cantiere che si era sviluppato ha subito diversi ritardi. Macron aveva promesso che si sarebbe chiuso entro il 2024. Nel frattempo, proprio per accelerare il restauro, il governo aveva approvato anche una legge per accelerare i lavori, tra cui una detrazione fiscale eccezionale per le donazioni (e meccanismi di controllo per assicurarne la corretta gestione). 

Ad aver rallentato un po' i lavori sono stati anche vari ritrovamenti archeologici. All’inizio del 2022 uno scavo preventivo per le impalcature della guglia aveva portato alla luce antiche statue e tombe. Poi è stato rinvenuto un sarcofago di piombo del XIV secolo, dei frammenti di un paravento risalente al XIII e, infine, migliaia di graffette metalliche del XII secolo che hanno permesso di attestare che Notre Dame è stata la prima cattedrale gotica in cui il ferro è stato utilizzato in modo massiccio come materiale di costruzione.

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MACRON

Alcuni giorni fa Macron ha confermato che che la cattedrale riaprirà ai visitatori e riprenderà le celebrazioni liturgiche proprio l'8 dicembre 2024. La Festa dell'Immacolata. In realtà, il restauro completo sarà portato a termine nel 2025. La ministra della Cultura, Rima Abdul Malak ha spiegato che la riapertura al pubblico «non significa che tutti i lavori di ristrutturazione saranno terminati». Il generale Jean-Louis Georgelin, a capo dell'Ente pubblico incaricato della conservazione e del restauro della cattedrale, ha aggiunto: «l'obiettivo è complicato, ma che il calendario non è in discussione». In ogni caso il progetto di ricostruzione è a buon punto.  Lo scorso marzo si è svolta la prova generale d'assemblaggio degli elementi basali di sostegno della guglia, che riapparirà gradualmente in cima al monumento già quest'anno. Poi inizierà l'ultima fase dei lavori, che riguarderà la piazza antistante e le aree circostanti. Ci saranno un grande spazio pedonale, un parco fluviale di 400 metri quadri e tantissimi alberi.

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