mercoledì 12 giugno 2024

Trieste, Teatro verdi. Chiude la stagione con un dittico :Carpi-Bartok (Comunicato)

 Con la seconda esecuzione assoluta dell’unico libretto d’opera di Giorgio Strehler, a lungo dimenticato benché commissionato da Victor de Sabata per la Scala e tratto da La Metamorfosi di Kafka oggi nel suo centenario, con le musiche dello storico collaboratore Fiorenzo Carpi, accostato in dittico al Castello del Duca Barbablù con la nuova produzione di Henning Brockhaus, regista che ha fatto la storia del teatro del secondo ‘900, cresciuto alla scuola di Strehler; sul podio Marco Angius, Chiude così la stagione d’opera e balletto del Teatro Verdi di Trieste.

  

STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO 2023-2024

LA PORTA DIVISORIA / IL CASTELLO DEL DUCA BARBABLU’
Recite 14, 15, 16, 21, 22 e 23 giugno

 

LA PORTA DIVISORIA

di Fiorenzo Carpi

completamento di Alessandro Solbiati

Unico libretto d’opera di Giorgio Strehler da La Metamorfosi di Franz Kafka e su commissione di Victor de Sabata

Maestro Concertatore e Direttore MARCO ANGIUS

Regia GIORGIO BONGIOVANNI

Scene ANDREA STANISCI

Costumi CLELIA DE ANGELIS

Luci EVA BRUNO

Assistente alla regia BIANCAMARIA D’AMATO

 

Personaggi e interpreti

Gregorio DAVIDE ROMEO

Padre di Gregorio ALFONSO MICHELE CIULLA

Madre di Gregorio SIMONE VAN SEUMEREN

Sorella di Gregorio ANTONIA SALZANO

Il gerente/Secondo pensionante DAVIDE PERONI

Primo pensionante/Terza voce di Gregorio

ORONZO D’URSO

Seconda domestica/Seconda voce di Gregorio FEDERICA TUCCILLO

Terzo pensionante GIORDANO FARINA

Prima domestica CLAUDIA FLORIS

Allestimento del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”

Orchestra e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

 

IL CASTELLO DEL DUCA BARBABLU’

di Béla Bartók

Opera in un atto su libretto di Béla Balázs

Ed. Musicali: Universal Edition

Maestro Concertatore e Direttore MARCO ANGIUS

Regia e luci HENNING BROCKHAUS

Scene HENNING BROCKHAUS/GIANCARLO COLIS

Costumi GIANCARLO COLIS

Coreografie VALENTINA ESCOBAR

Personaggi e interpreti

Il duca Barbablù ANDREA SILVESTRELLI

Judith, sua moglie ISABEL DE PAOLI

Un bardo MAURIZIO ZACCHIGNA

Nuovo Allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
 

 
La storia de La Porta Divisoria ha il fascino di un prezioso ritrovamento d’arte lungamente dimenticato: unico libretto d’opera mai scritto da Giorgio Strehler, il cui dattiloscritto con note dell’autore si trova in copia nell’archivio del Museo Teatrale Schmidl, nacque su commissione di Victor de Sabata, che mise il titolo per ben tre stagioni in cartellone in Scala senza mai riuscire a presentarlo poiché Fiorenzo Carpi non riusciva ad ultimare le musiche, rimaste infatti ad oggi incomplete nel quinto quadro dell’opera e presentate con la chiusa di Alessandro Solbiati su commissione del Lirico Sperimentale di Spoleto, dove è avvenuta la prima mondiale nel ‘22. 
Il soggetto, cioè La Metamorfosi di Kafka, era stato scelto proprio da Carpi, poiché il tema della disumanizzazione del diverso era materia scottante della storia della sua famiglia, vittima di persecuzioni razziali e politiche durante la Seconda Guerra Mondiale con il padre Aldo Carpi, illustre pittore milanese di lontane ascendenze ebraiche, poi direttore per acclamazione di Brera, internato nel lager di Gusen-Mathausen, esperienza da cui trasse il lungo memoriale Il Diario di Gusen, oggi anche spettacolo teatrale grazie alla figlia Martina Carpi.

Dunque un titolo che non poteva mancare nell’offerta culturale di Trieste e di tutta la regione, vero compendio di volontà di personaggi e temi apicali nell’identità intellettuale della città, da de Sabata a Strehler, dall’illustre impiegato delle Generali Kafka al tema ebraico affrontato nella sua metaforizzazione più sottile ma al contempo crudele, la repentina ed inspiegabile disumanizzazione di persone comuni che fino alla notte prima si sentivano ‘normali’.

Forse fu proprio la scottante vicinanza emotiva del tema che caricò di responsabilità etica ed affettiva Carpi tanto da impedirgli la chiusura del lavoro, giacché certamente un’opera in sé non poteva mettere in difficoltà un compositore così eclettico e vivace, protagonista non solo del teatro di Strehler, ma firma di riferimento di Dario Fo, Vittorio Gassman, Edoardo De Filippo, Roland Petit, della grande Rai di qualità per Canzonissima, Nanni Svampa, Lino Patruno, Ugo Gregoretti, e compositore delle musiche del Pinocchio di Comencini, il cinema di Louis Malle, Patrice Chéreau, Tinto Brass, Carlo Mazzacurati, ma la lista è davvero lunghissima, e tratteggia il profilo di un musicista che è stato davvero l’anima di uno dei momenti fondanti la cultura popolare del Novecento. 

Il rapporto intensissimo tra Carpi e Strehler, che verrà narrato dalla figlia Martina Carpi in occasione di una serie di incontri dedicati al titolo che si terranno a Trieste a latere dell’opera, veniva così descritto dallo stesso Strehler: Il mio teatro è tenuto insieme dalle note di Fiorenzo Carpi. Molto spesso la sua musica ha dato, all'inizio o durante il lavoro, la "chiarificazione" interna di cui avevo bisogno, l'illuminazione di un "tutto" che non riuscivo ad afferrare...».


Recite:

A Venerdì 14 giugno 2024 ore 20.00

C Sabato 15 giugno 2024 ore 19.00

D Domenica 16 giugno 2024 ore 16.00

B Venerdì 21 giugno 2024 ore 20.00

S Sabato 22 giugno 2024 ore 16.00

E Domenica 23 giugno 2024 ore 16.00

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