Genova, 7 maggio 2024 – “Non posso parlare, parlate con l’avvocato”. Pallido in volto, un filo di voce. Non rimane granché in questa piovosa mattinata genovese della padronanza di sé e della capacità di bucare fotocamere e schermi tv. Il passo rapido, la testa bassa, il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti è accompagnato dal suo staff quando a metà mattina lascia il suo appartamento nel centro di Genova, scortato dagli uomini della Finanza. Deve raggiungere il comando provinciale delle fiamme gialle, sul lungomare Canepa. Abito blu, camicia azzurra, barba fatta. “È molto sereno e molto tranquillo”, ripete tre volte il suo avvocato, Stefano Savi, ribadendo che “non si parla di dimissioni, ma di sospensione dalla funzione”.
Più o meno contemporaneamente negli uffici ai piani alti di piazza De Ferrari gli investigatori portano avanti serrate perquisizioni, che andranno avanti fino all’ora di pranzo. Corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri di ufficio. E’ l’accusa che la Procura di Genova contesta al governatore della Liguria nell’ambito della maxi inchiesta che si è abbattuta all’alba di stamani sul capoluogo ligure, investendo come un tornado ambienti politici, imprenditoriali e manageriali e decapitando la governance di autentici colossi, a partire da Iren. Toti è stato raggiunto dalla misure cautelare dei domiciliari in un hotel di Sanremo, dove aveva pernottato per raggiungere nella prima mattinata la città di frontiera di Ventimiglia: lì era in programma una conferenza stampa alla quale avrebbe partecipato, insieme a Flavio Briatore e al sindaco Flavio di Muro, per annunciare la prossima apertura del Twiga di Ponente. Secondo i magistrati il governatore avrebbe accettato dagli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74mila euro: 40mila sarebbero stati erogati l’8 e 9 dicembre del 2021, 15mila il 25 maggio del 2022 e altri 15mila l’8 settembre del 2022, tutte somme girate al comitato che porta il nome del presidente. Altri 4.100 euro sarebbero invece stati erogati il 10 marzo del 2023 come corrispettivo per la partecipazione a una cena elettorale. In cambio dei finanziamenti, sempre secondo l’accusa, il governatore si sarebbe impegnato ad agevolare gli imprenditori in una serie di pratiche. Toti è anche accusato di aver accettato la promessa del consigliere di amministrazione di Esselunga Spa Francesco Moncada di un finanziamento illecito: in sostanza ci sarebbe stato un pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna delle comunali del giugno 2022. In cambio il governatore si sarebbe impegnato a sbloccare due pratiche relative all’apertura dei punti vendita di Sestri Ponente e Savona.
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