venerdì 10 maggio 2024

Arena di Verona. Concerto 'Una Nessuna Centomila' , Disabili penalizzati e separati da familiari ed accompagnatori. Vergogna! (da Leggo)

 «Disabili da una parte, normodotati dall'altra»: Matteo, 18enne in carrozzina, al concerto "Una nessuna centomila" sulla pedana. La mamma: «Umiliante»



Doveva essere un momento di gioia per mamma Sabine e Matteo, suo figlio disabile in carrozzina, che insieme a un'amica sedicenne domenica 5 maggio hanno partecipato al al concerto all’Arena di Verona «Una Nessuna Centomila», ma si è trasformato per la 45enne bolzanina in un ennesimo episodio di frustrazione. «Potrei raccontarvi che è stato bellissimo, ma in realtà sono così stanca di subire umilianti retroscena per poter portare Matteo ai concerti... », si è sfogata la donna sui social dopo l'evento con le grandi voci della musica italiana contro la violenza sulle donne. Il motivo è presto detto: il ragazzo appena 18enne nato con una grave malformazione cerebrale non ha potuto assistere al concerto insieme alla mamma e all'amica, ma è stato relegato su una piattaforma separata dal resto della platea.

Lo sfogo

Al suo ritorno a Bolzano, Sabine Bertagnolli ha documentato la serata con foto e un post che ha riscosso molte visualizzazioni. «Potrei raccontarvi che è stato bellissimo, ma in realtà sono così stanca di subire umilianti retroscena per poter portare Matteo ai concerti. Concerti in cui lui si diverte immensamente, ma che spesso non ci permettono di assaporare la leggerezza della musica, divisi da gelide ringhiere così pesanti da sopportare. Tristi, malinconiche e devastanti per l'anima», si legge nel post che accompagna la foto del ragazzo che assiste al concerto dalla pedana. E non è la prima volta: «Cremonini, Jovanotti, Vasco, Eros, Mika, Pausini...Mantova, Bologna, Verona, Jesolo, Milano... - continua il post - Discussioni che ti sfiniscono, dove alla base di tutto c'è la richiesta di un minimo di inclusione. Nel 2024 dove si parla di ritornare a classi isolate, come posso pretendere di trasmettere la necessità di non "ingabbiare" le persone con disabilità, completamente isolate? Come posso far capire che anche disabile e accompagnatore hanno il desiderio di potersi abbracciare tra una melodia e l'altra? Tenersi per mano, ondeggiare, cantando assieme è il contorno emozionale di ogni sinfonia. Mentre scrivo queste righe, penso a ieri e sono triste». Sabine non si è arresa e ha provato almeno a far stare Matteo e l'amica vicini: «Ho trovato l'ennesimo compromesso e, rinunciando al gruppo di amici, ho osservato Matteo a distanza. Per la sua amichetta ho estorto uno spazio, li, accanto, in piedi nel corridoio. L'abbraccio e la stretta di mano erano impedite da ferraglia senza calore, le mani gelide.
Fortunatamente, pochi hanno gli occhi di una madre. Probabilmente, saranno solo loro: i genitori, i figli, i fratelli, gli amici di persone in carrozzina, non autosufficienti, che capiranno esattamente di cosa sto parlando».

 

Disabili separati dai normodotati

La pedana dalla quale Matteo ha assistito al concerto è stata introdotta per migliorarare la visuale per le persone in carrozzina, ma Sabine lamenta la mancanza di inclusione e umanità.

La separazione imposta tra disabili e normodotati è stata particolarmente umiliante: «Ci hanno detto 'disabili da una parte, normodotati dall’altra'», ha rivelato telefonicamente al Corriere della Sera. Anche se ha ottenuto che l'amica di Matteo potesse stare vicino a lui, Sabine è stata costretta a rimanere distante. «Se avessi saputo che in Arena Matteo sarebbe stato collocato su quella pedana, senza poter assistere al concerto vicino a noi, avrei annullato tutto. Per giorni avevo telefonato per informarmi, senza ottenere risposta», continua. Questa esperienza ha rafforzato il suo impegno per l'inclusione tramite l'associazione "Amigos de Matteo odv", che presiede dal 2012, e la sua battaglia per una civiltà che abbracci tutti, senza divisioni.

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