domenica 3 marzo 2024

Bologna. Museo della cultura italiana, presentato il progetto ( da Corriere della Sera, Bologna, di Marco Merlini)

 

A Bologna nasce il Museo della cultura italiana: un polo con uffici, hotel e ristoranti

Ha pensato la forma dell’edificio che lo ospiterà come un «diamante», «come qualcosa che faccia dire a chi lo vede “ wow”», ma in realtà gli architetti avranno mano libera. A dipingere così il nuovo Museo della Cultura Italiana è Francesco Bernardi, presidente della holding Tremagi che riunisce le tre aziende di famiglia Illumia, Wekiwi e iTrend.

Dove si troverà

E proprio nella sede di Illumia in via Carracci, ieri è stato presentato l’ambizioso progetto, alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del presidente della Regione Stefano Bonaccini e del sindaco di Bologna Matteo Lepore. Il nuovo contenitore nascerà in uno dei terreni limitrofi alla sede della società di energia, in piena Bolognina, sarà di circa 12mila metri quadrati e oltre alle aree espositive e alle aule didattiche potrà contare su un auditorium da 800 persone, ristoranti, bar, bookshop, uffici, parcheggi e un albergo/foresteria.


«Bologna la città ideale»

L’investimento complessivo, a carico della holding, sarà compreso in un’ampia forchetta tra i 50 e i 100 milioni di euro e per vederlo completato saranno necessari dai tre ai sei anni. La gestione dello spazio sarà affidata invece a una Fondazione appositamente costituita e di cui al momento fanno parte Tremagi, il Ministero della Cultura, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna e numerosi enti che nella giornata di ieri hanno firmato il protocollo d’intenti per dare corso al progetto. «Bologna è la città perfetta per ospitarlo — spiega il ministro Sangiuliano — Bologna è la dotta. L’idea è quella di raccontare il contributo che l’Italia ha saputo dare alla cultura dell’umanità». Dunque, non un museo di storia nazionale, ma «un percorso che attraverso l’emozione e lo stupore – riprende Bernardi – permetta di far conoscere la straordinaria molteplicità dei popoli e delle culture che l’Italia ha generato e ospitato».

La presentazione

Grande spazio all’hi-tech e tre le macroaree pensate: una dedicata agli elementi che hanno costituito la civiltà italiana, dai valori dell’antica Roma e della latinità al Cristianesimo; una pensata per valorizzare la creatività italiana in tanti settori dell’arte, della cultura e delle scienze attraverso le figure più significative; la terza, infine, più emozionale, pensata per «provocare la riscoperta del sentirsi italiano». Tra i presenti in platea anche la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami ed il senatore Pier Ferdinando Casini. «È significativo che questo progetto nasca nella nostra regione — interviene Bonaccini — siamo la regione che grazie al Tecnopolo e al supercomputer Leonardo si propone come punto di riferimento nazionale ed europeo per l’ultima sfida, quella del digitale e delle nuove tecnologie».

La Garisenda

«Il progetto è importante soprattutto per la Bolognina — gli fa eco Lepore — dopo lo sblocco dei cantieri Acer, l’avvio del cantiere della nuova scuola, il Polo della Memoria con i fondi del Pnrr e la nuova biblioteca che presenteremo nelle prossime settimane». A margine della presentazione del progetto museale c’è spazio anche per parlare di Garisenda: «Siamo sulla strada giusta — spiega il ministro Sangiuliano — abbiamo stanziato più di 5 milioni, ora tocca ai tecnici, sono loro a doverci dire come fare». «Abbiamo deciso di trasformare questo momento di crisi delle Torri — gli fa eco Lepore — in un’opportunità, siamo lieti che il ministero collabori con noi».

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